Pensioni giù nel 2010, sindacati chiedono revisione sistema calcolo coefficienti
In arrivo cattive sorprese per i futuri pensionati. Da gennaio 2010 infatti entreranno in vigore i nuovi coefficienti per il calcolo delle pensioni che dovrebbero penalizzare soprattutto quelli che hanno cominciato a versare i contributi pensionistici dopo il gennaio 1996 e le cui pensioni seguono il sistema contributivo, ossia con il calcolo della pensione che è commisurato ai contributi versati durante la vita lavorativa.
Con l’allungarsi della vita media il legislatore ha deciso negli scorsi anni di rivedere i criteri di calcolo delle pensioni con pensione mensile destinata ad assottigliarsi con l’aumento delle attese di vita. In sostanza la pensione andrà a spalmarsi su un arco di tempo maggiore e quindi inevitabilmente sarà inferiore. I coefficienti sono un lascito della riforma Dini del ’95 con revisione inizialmente prevista ogni dieci anni, poi fissata ogni tre anni.
Il Sole 24 Ore ha stimato che la riduzione delle pensioni, a causa dei nuovi coefficienti, potrebbe essere tra lo 0,8% e il 3,7% per i trattamenti di vecchiaia calcolati con il sistema misto o solo contributivo. I più danneggiati risultano in particolare quelli che seguono il solo sistema contributivo, rispetto a quelli con sistema misto e quelli con sistema retributivo. Nel dettaglio, rimarca la Cgil, con i nuovi coefficienti i primi saranno penalizzati del 3-4% rispetto a quelli che vanno in pensione oggi con un sistema misto contributivo-retributivo. Una lavoratrice classe 1949 con 30 anni di contribuzione che va in pensione il 1 dicembre 2009 avrebbe liquidata una pensione con il sistema retributivo sarà pari al 1.877 euro, con il sistema misto sarà pari a 1.818 mentre con il sistema contributivo sarà pari a 1.522. La stessa pensione liquidata con decorrenza dal primo gennaio 2010, quindi con i nuovi coefficienti, con il sistema retributivo sarà pari a 1.877 mentre con quello misto a 1.763 e con il sistema contributivo è pari a 1.416. “Con i nuovi coefficienti la lavoratrice perde 55 euro al mese di pensione pari a 715 euro l’anno nel sistema misto e ne perde 106, ovvero 1.378 l’anno, nel sistema contributivo”, spiega La Cgil.
Sindacati dei lavoratori che da diverso tempo hanno avanzato la richiesta di una ridefinizione dei criteri per determinare i coefficienti. “Le pensioni cresceranno di meno ma cresceranno”, è stata la risposta del ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che ha rimarcato come il meccanismo di adeguamento al costo della vita delle pensioni è legato un po’ all’andamento dell’inflazione e un po’ ai salari, con un effetto ritardato rispetto all’andamento dell’economia.