Notizie Notizie Italia Parlamento Ue, Italia M5S-Lega sotto processo: Verhofstadt dà del burattino a Conte

Parlamento Ue, Italia M5S-Lega sotto processo: Verhofstadt dà del burattino a Conte

13 Febbraio 2019 08:48

Attacco all’Italia del governo M5S-Lega, con tanto di insulto al premier Giuseppe Conte, considerato burattino di Matteo Salvini e Luigi Di Maio: a lanciare l’affondo Guy Verhofstadt, classe 1953, politico belga, leader dei liberali al Parlamento Ue, precisamente dell’ALDE (Gruppo dell’Alleanza dei democratici e liberali per l’Europa).

All’attivo anche la premiership in Belgio tra il 1999 e il 2008 e la presidenza del Consiglio europeo, Verhofstadt non ha risparmiato parole al vetriolo, rivolte al premier italiano intervenuto a Strasburgo:

“Mi domando per quanto tempo ancora lei sarà il burattino mosso da Salvini e da Di Maio”.

Aggiungendo: “Parlo in italiano, io sono innamorato dell’Italia, per me è più di un paese, è un’intera civiltà, l’Italia è dove è nata la nostra civiltà europea. Per questo oggi mi fa male vedere la degenerazione politica dell’ Italia, che non è iniziata ieri, o un anno fa, ma 20 anni fa. Questo bellissimo Paese è diventato da convinto difensore dell’Europa ad un fanalino di coda dell’Unione”.

Convinto europeista, Verhofstadt ha creato anche l’iniziativa del Gruppo Spinelli al Parlamento europeo, insieme a Isabelle Durant, Sylvie Goulard e Daniel Cohn-Bendit: si tratta di un progetto che auspica un’Europa più integrata e federale e che ha tra i suoi sostenitori l’ex premier Mario Monti.

I quotidiani italiani oggi si concentrano sull’assalto del funzionario all’Italia. Il Corriere, in particolare, sottolinea che “si è rotto anche un presunto idillio”, quello tra il premier Giuseppe Conte, fino a ieri rispettato almeno in apparenza nelle sedi istituzionali:

“Sin qui non era mai stato colpito all’estero dalle polemiche politiche, dalla lite continua dei suoi due vicepremier con la Ue, poi di colpo nell’aula di Strasburgo ci è finito in mezzo senza avvertimenti, è stato investito tutto d’un colpo, prima dal liberale, poi dal socialista, infine dal popolare. Tutti contro di lui, come in un processo all’uomo e all’Italia”.

Il Messaggero definisce “un vero processo quello che affronta il premier Giuseppe Conte al suo esordio alla plenaria dell’Europarlamento”.

Certo, Conte non è rimasto a sentire gli attacchi rivolti contro il suo esecutivo e la sua persona.

Decisamente irritato per le parole di Verhofstadt, ha così risposto:

“C’è stato un capogruppo che ha insultato chi rappresenta il popolo italiano: non sono e non mi sento un burattino, sono orgoglioso di interpretare la voglia di cambiamento del popolo italiano e la linea politica di un governo che non risponde a lobby, gruppi di potere e comitati di affari. Forse un burattino è chi risponde a queste cose”.

Ancora:

“Alcuni interventi non andrebbero nemmeno commentati, perché hanno pensato ad offendere non solo il sottoscritto ma l’intero popolo che rappresento”.

Immediata la reazione del vicepremier leghista Matteo Salvini:

“Che alcuni burocrati europei, complici del disastro di questi anni, si permettano di insultare il presidente del Consiglio, il governo e il popolo italiano è davvero vergognoso. Le élite europee contro le scelte dei popoli. Preparate gli scatoloni, il 26 maggio i cittadini finalmente manderanno a casa questa gente”.