Palla ancora al centro a Trigoria. Non c’è l’offerta del fondo Aabar. Roma al palo in Borsa
Chi pensava che la palla fosse ormai al centro pronta ad essere mandata in gol a Trigoria deve rassegnarsi. Riserva ancora sorprese la partita che si sta disputando attorno all’As Roma. Il 31 gennaio sono pervenute cinque offerte per l’acquisto del club giallo rosso, ma tra queste non c’è quella del Fondo Aabar. “Tale investitore non ha preso parte al processo di vendita nè ha formulato alcuna offerta”. A mettere nero su bianco in una nota questa mattina sono stati Italpetroli e Unicredit, su richiesta della Consob, in relazione alle indiscrezioni pubblicate a tambur battente sulla stampa negli ultimi giorni.
Nella nota non vengono resi noti i nomi dei potenziali acquirenti in quanto “come già più volte comunicato in precedenza, in considerazione degli impegni di confidenzialità assunti nei confronti dei potenziali acquirenti e dell’esigenza di riservatezza per il miglior esito dell’attività di dismissione, Compagnia Italpetroli non è nella posizione di fornire informazioni in ordine all’identità dei soggetti offerenti”. Per sparigliare meglio le carte, da Italpetroli e Unicredit viene sottolineato che le notizie apparse sui contenuti economici di offerte pervenute sono in più parti errate.
Lunedì scorso, 31 gennaio, ultimo giorno utile per la presentazione delle binding offers, sono stati consumati fiumi di inchiostro per tracciare l’identik degli interessati pronti a mettere i soldi sul tavolo dell’advisor Rothschild. Secondo il tam tam di Borsa nella cinquina sulla ruota di Roma ci sono la cordata Usa capitanata da Thomas R. DiBenedetto, altri investitori targati Usa-Medioriente, l’imprenditore Giampaolo Angelucci e un gruppo francese. La palla oggi è in gioco ed è passata alla proprietà – famiglia Sensi, UniCredit e il professore Attilio Zimatore – che dovrà prendere le proprie decisioni e scegliere con chi di questi avviare una trattativa esclusiva. In molti comunque pensano che la partita si giocherà tra americani e arabi.
Gli americani guidati dal patron dei Boston Red Sox, assisititi dalla banca Usa, Piper Jeffrey, PricewaterhouseCoopers e lo studio Tonucci avrebbero messo a punto un piano che prevede oltre ai 120-130 milioni per l’acquisto della squadra, anche la presenza di UniCredit nell’azionariato della Roma con una partecipazione intorno al 30-40 per cento e un piano di finanziamento nell’ordine di circa 50 milioni. Seguirebbe poi Angelucci che sempre secondo indiscrezioni metterebbe sul piatto circa 90 milioni per l’acquisto del club più altre risorse (intorno ai 100 milioni) per sostenere il club nei prossimi tre anni. Infine, gli outsider francesi, di cui al momento non si conosce il nome.
La nota diramata oggi da Compagnia Italpetrolio in chiusura ribadisce che nessuna informazione che provenga da fonti diverse dai comunicati ufficiali potrà ascriversi alla società medesima o essere considerata attendibile”. Ma è difficile sottrarsi alla legge della speculazione specialmente in questa storia giallo rossa in cui più volte ha fatto capolino. Al momento però il mercato sembra avere recepito il messaggio: i titoli dell’As Roma sono al palo in Borsa(-0,49% a 1,21 euro) in un mercato leggermente positivo (Ftse All Share +0,22%).