Notizie Notizie Italia Accelera in Eurolandia la ripresa. Pmi ai massimi a gennaio. Germania e Francia un passo avanti

Accelera in Eurolandia la ripresa. Pmi ai massimi a gennaio. Germania e Francia un passo avanti

3 Febbraio 2011 10:08

A gennaio accelera ai massimi sui nove mesi la crescita delle attività nel settore privato dell’Eurozona. L’Indice finale composito Markit sulla produzione nella zona euro è salito da 55,5 di dicembre a quota 57, mentre i nuovi ordini sono cresciuti con il maggiore scarto mai registrato dall’agosto del 2007. In entrambi i casi i tassi di espansione hanno superato le stime flash precedenti. La ripresa in Eurolandia resta però a doppia velocità con la Germania e la Francia che continuano a precedere con un certo distacco il resto del gruppo. Le attività in Germania sono, infatti, salite al secondo tasso più rapido in tutta la storia dell’indagine, con aumenti quasi da record registrati sia nel manifatturiero che nel terziario.


Accelera la crescita anche in Francia, ai massimi da quattro mesi a questa parte, dato che l’espansione più rapida nel terziario viene controbilanciata da un rallentamento della crescita nel manifatturiero. Segnali di maggior vigore arrivano anche dalle zone periferiche. La crescita in Irlanda è stata la più forte dall’agosto del 2007, mentre il tasso di espansione in Italia è salito lievemente rispetto ai minimi su tre mesi toccati a dicembre. Anche la stagnazione in Spagna risulta essere in miglioramento rispetto alle contrazioni registrate nei quattro mesi precedenti.

 

Detto questo, i miglioramenti delle zone periferiche restano confinati principalmente al settore manifatturiero, ad indicare così come la domanda interna resta un elemento chiave nelle diverse crescite nazionali di fondo. Continuano a diminuire le nuove commesse nel terziario sia in Spagna che Irlanda, mentre in Italia crescono solo raramente. L’occupazione cresce a gennaio per il nono mese consecutivo, con posti di lavoro che aumentano sia nel manifatturiero che nel terziario. I dati di gennaio forniscono un’immagine alquanto mista per quel che riguarda le pressioni inflazionistiche. La media dei costi è cresciuta al tasso più alto dall’agosto del 2008 guidata dall’aumento record dei prezzi d’acquisto nel manifatturiero. Anche l’inflazione dei costi nel terziario ha accelerato ancora, raggiungendo così il valore massimo su 27 mesi.

Germania, Francia, Italia, Spagna e Irlanda hanno tutte assistito ad un aumento generale dei prezzi d’acquisto, e ai tassi più rapidi mai registrati dalla seconda metà del 2008. “L’eurozona ha avuto un inizio del 2011 – afferma Chris Williamson, capo economista di Markit – addirittura migliore di quanto indicato dalla stima flash Pmi precedente. La produzione totale tra manifatturiero e terziario è aumentata al ritmo più rapido in 9 mesi, piuttosto che in 6 mesi come indicato dalla stima precedente. Ancora più incoraggiante risulta la revisione al rialzo dei nuovi ordini che raggiungono la crescita maggiore in tre anni e mezzo”. “I dati evidenziano – continua Williamson – il miglior inizio di anno mai registrato in tre anni, in linea con la crescita del Pil che accelera ad un ritmo trimestrale dello 0,7%-0,8%”.


“Gli ultimi mesi hanno segnato un aumento marcato dell’ottimismo riguardante la possibilità di assistere a un proseguimento della ripresa globale e hanno visto evaporare le preoccupazioni di un double dip su entrambe le sponde dell’Atlantico”, commenta Ian Harwood, strategist di Evolution Securities. “Di conseguenza, l’appetito al rischio degli investitori è migliorato in maniera considerevole e lo si è visto in maniera evidente sulle Borse, sui prezzi delle commodity e dei corporate bond”. “Adesso sarà cruciale mantenere la temperatura delle attività dell’economia global in questo stadio di forza. L’indagine sul Pmi manufacturing PMI ha riportato un risultato in crescita a 55,6 di dicembre a 57,2 del mese scorso, valore più alto degli ultimi mesi. La lettura dei nuovi ordini PMI di gennaio è stata eccezionalmente robusta, balzando ai massimi dell’aprile 2004”, prosegue l’esperto. “Tutto questo lascia pensare che ci stiamo inserendo in una prospettiva di economia in rafforzamento”.


“Detto questo – prosegue – chiaramente il recupero delle attività industriali a livello globale stanno vivendo una seconda ondata di giovinezza: la conseguenza del rafforzamento della domanda del settore private e gli stimoli monetari hanno permesso questo rimbalzo. I profitti in crescita del mondo corporate sono testimoniati anche da una propensione alla spesa più alta degli investimenti business. Dal canto suo – conclude Harwood – una maggiore spesa corporate è il driver della ripresa globale. Gli investitori stanno giustamente prezzando prospettive di una ripresa sostenuta globale”.