Notizie Notizie Italia Pagamenti digitali e risparmio, le nuove sfide delle neo-banche

Pagamenti digitali e risparmio, le nuove sfide delle neo-banche

11 Settembre 2020 12:17

Pagamenti digitali, mobile banking, acquisti tramite e-commerce sono cresciuti molto in questo 2020 per i motivi che tutti conosciamo. Tra opportunità e rischi, abbiamo fatto due chiacchiere con Roberto Forleo, marketing manager di N26, e Marcello Ascani, giovane youtuber 22enne che tra i suoi video racconta anche le sue esperienze di finanza personale.

 

Marcello, come ti informi su tematiche di finanza e chi eventualmente ti aiuta su argomenti più tecnici legati a risparmio e investimenti?

Per il 90% delle volte non faccio altro che raccontare la mia vita. Ad esempio, quando ho aperto il piano d’investimento mi sono informato online e con il mio consulente finanziario e ho semplicemente comunicato quello che facevo e le mie considerazione. Rare volte mi sono soffermato su temi di finanza e mi sono fatto affiancare da un giornalista esperto di finanza che mi ha corretto i testi per il video. In generale, non divento mai troppo specifico, ma tratto argomenti semplici da comprendere. L’importante è essere curiosi e informarsi.

Giovani e meno giovani che durante il lockdown “si danno” al trading/mobile banking per la prima volta. Cosa ne pensi? 

Roberto: “Per ognuno di noi il fatto di poter stare a casa e tramite il proprio smartphone o laptop poter controllare le nostre uscite e finanze è stato qualcosa che abbiamo sperimentato. Chi era abituato a recarsi in filiale, ha iniziato a usare il mezzo tecnologico. In questo modo, si è avvicinato allo strumento online non solo il pubblico più giovane ma anche le fascia d’età più matura”.

Marcello: “C’è stato sicuramente un incremento d’interesse per i temi della finanza, ma questo porta anche dei rischi. Ci sono player scorretti, che fanno pubblicità ingannevole e che spingono i clienti a rischiare molto e, quando non si comprendono questi temi, si confonde questo mondo con quello del trading e con la finanza personale. E’ estremamente rischioso fare trading “a caso”, non è sbagliato iniziare con un conto demo e capire cosa si sta facendo. In altri casi, però, si rischia di perdere molti soldi, quindi bisogna stare molto attenti.

L’Italia è un paese molto legato al risparmio. Dal vostro osservatorio, Roberto, cosa avete notato? 

Di sicuro l’Italia è un paese molto legato al risparmio. Molte ricerche che abbiamo svolto hanno visto gli italiani risparmiare in media 1.700 euro in questo periodo, anche dovuto a piani per le vacanze cancellati. Sicuramente c’è l’idea e la possibilità di riavere un po’ di controllo sulle proprie spese, di avere la possibilità di risparmiare e avere controllo su uscite e commissioni. Noi di N26 abbiamo lanciato una funzione, chiamata Spaces, dedicata ai progetti degli italiani, uno spazio digitale dove poter spostare i propri risparmi e vederle crescere. Una sorta di salvadanaio digitale che permette di ridare controllo alle persone delle proprie spese ed entrate, che era un po’ ciò che la clientela ha perso nel rapporto con la banca tradizionale.

Cosa si aspetta la clientela più giovane, e non solo, dalle challenger banks?

Marcello: Rispetto alle banche tradizionali, le challenger banks vengono percepite in modo differente. Le persone si aspettano che siano rivoluzionarie, come spesso sono. Quello che posso notare io, è che il pubblico più giovane è molto contento di questi aspetti, anche perché ci sono continui aggiornamenti nel servizio e nuove features.

Roberto: Siamo una banca in evoluzione, il concetto di fintech è proprio quello di rivoluzionare il rapporto tra cliente e banca. Ci saranno sicuramente novità, ma mi interessava sottolineare è il fatto che siamo attenti non solo alla parte di prodotto ma anche di comunicazione. Quanti di noi si sono sentiti non in controllo durante una conversazione in banca?