Oro in caduta libera, quotazioni ai minimi da oltre due anni
Continua il sell-off sul metallo giallo che dopo aver chiuso la scorsa ottava con un tonfo di 83 dollari, oggi cede, in versione spot, 80,6 dollari a 1.398,37 dollari, il 5,5% in meno rispetto al dato precedente e livello minimo da oltre due anni. In due sedute i prezzi dell’oro hanno perso oltre 10 punti percentuali, il calo maggiore da 30 anni.
Sharps Pixley: crollo innescato da due pesantissimi ordini “short”
Dal punto di vista fondamentale, Ross Norman, Chief Executive del broker britannico Sharps Pixley, ritiene che alla base del crollo di venerdì ci siano due distinte ondate di vendite. La prima si è avuta in corrispondenza dell’apertura di seduta a New York, quando sarebbero state messe sul mercato 3,4 milioni di once di oro, pari a un controvalore di oltre 5 miliardi di dollari. Due ore dopo i prezzi sarebbero stati colpiti da un ordine da ben 10 milioni di once e in questa seconda operazione Norman ritiene che ci sia lo zampino di Merrill Lynch.
L’umore ribassista del mercato negli ultimi mesi ha potuto contare sulle numerose bocciature decretate dalle banche d’affari. L’ultima, quella forse più pesante, è arrivata nientepopodimeno che dai perma-bulls, dai tori permanenti, di Goldman Sachs che per la seconda volta in due mesi hanno ridotto la view sui prezzi consigliando ai propri clienti di iniziare a “shortare” il metallo giallo.
Riflettori puntati su quota 1.380 dollari
Dal punto di vista tecnico, “la rottura del supporto a 1.525 dollari -ha rilevato Vincenzo Longo, Market Strategist di IG- ha aperto lo spazio per un’accelerazione sino ai 1.430 dollari. Probabilmente il forte e repentino calo ha innescato un movimento a catena che poi non si è arrestato a quel livello”. “Il livello ora da monitorare -continua l’analista- rimane a 1.380, minimo da marzo 2011, al di sotto del quale si avrebbe un altro allungo in direzione 1.300 dollari“.
Profondo rosso per il comparto minerario
Il crollo del metallo giallo sta spingendo al ribasso i titoli delle società minerarie. A Londra Fresnillo arretra del 15,3%, Polymetal scende del 12,3% e Randgold lascia sul parterre il 9,5%. In una Wall Street che viaggia in territorio negativo (-0,5% per Dow e S&P, -0,6% per il Nasdaq), il comparto dei titoli legati alle risorse di base perde il 3,5% penalizzato dal -11% di Barrick Gold, dal -7% di Goldcorp e dal -10,3% di Yamana Gold.