Notizie Notizie Mondo Ocse: crescita troppo bassa, occorre fare di più. Brexit è il maggior rischio nel breve

Ocse: crescita troppo bassa, occorre fare di più. Brexit è il maggior rischio nel breve

1 Giugno 2016 10:36
L’economia globale è in trappola, bloccata su un trend di crescita bassa. Per portarla su un percorso di crescita più elevato occorre un uso più coordinato delle politiche di bilancio, monetarie e strutturali, perché le azioni delle banche centrali da sole non sono più sufficienti. L’allarme è arrivato dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). “La crescita è piatta nelle economie avanzate e ha rallentato in molti dei Paesi emergenti che hanno rappresentato il motore dopo la crisi”, ha detto il segretario generale dell’OCSE, Angel Gurría. “La lenta crescita della produttività e la crescente disuguaglianza pongono ulteriori sfide – ha avvertito – E’ urgente un’azione politica globale per uscire da questo percorso di crescita deludente e spingere l’economia a livelli che salvaguardino gli standard di vita per tutti”. 
Le nuove stime di crescita per il 2016 e il 2017
Nel suo ultimo Global Outlook Economic (QUI), l’istituto con sede a Parigi stima una crescita economica a livello mondiale del 3% quest’anno, sostanzialmente sullo stesso livello di quella dell’anno passato, e del 3,3% l’anno prossimo. Tra i Paesi avanzati, gli Stati Uniti dovrebbero vedere una ripresa sotto il 2% quest’anno (+1,8%, rivisto al ribasso dal precedente +2%) e del 2,2% l’anno prossimo. Mentre in Giappone, l’espansione sarà davvero risicata. Per il Paese del Sol Levante l’Ocse prevede una crescita dello 0,7% quest’anno e dello 0,4% nel 2017. Nell‘Eurozona, l’economia è atteso in aumento dell’1,6% nel 2016 e dell’1,7% l’anno prossimo. 
Per quanto riguarda l’Italia, l’Ocse stima un Pil in crescita dell’1% nel 2016 e dell’1,4% nel 2017. 
Tra gli emergenti, il Brasile scivolerà sempre più in recessione, con un Pil che dovrebbe arretrare del 4,3% quest’anno (con il -4% previsto a febbraio) e dell’1,7% nel 2017. La Cina rallenterà la sua corsa: nel 2016 l’espansione sarà del 6,5% (contro il +6,9% dell’anno scorso) e nel 2017 del 6,2 per cento. Meglio di lei farà l’India, con una crescita del 7,5% quest’anno e il prossimo. 
Brexit maggior rischio nel breve termine
Questo scenario non del tutto brillante potrebbe addirittura peggiorare al verificarsi di alcuni rischi. Primo fra tutti la Brexit, vale a dire l’uscita della Gran Bretagna dal blocco europeo. “Un voto del Regno Unito favorevole all’uscita dall’Unione europea avrà effetti negativi economici in Uk, in altri Paesi d’Europa e del resto del mondo”, prevede l’Ocse, secondo cui una Brexit porterebbe a una incertezza economica e ostacolerebbe la crescita del commercio, con effetti globali ancora più forti se si assisterà anche a una volatilità dei mercati finanziari. Entro il 2030, il Pil inglese post-Brexit potrebbe essere inferiore di oltre il 5%”.