Nuovo redditometro al via
Via ufficiale oggi per il nuovo strumento progettato dall’Agenzia delle Entrate per rendere più efficace la lotta contro l’evasione fiscale. Con la circolare diramata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera è entrato in funzione il nuovo redditometro. Gli uffici dell’Agenzia possono selezionare i contribuenti da mettere sotto la lente, iniziando dai redditi del 2009. Gli ispettori metteranno a confronto i redditi dichiarati con le spese e il tenore di vita ricostruito per la gran parte su elementi certi. L’Agenzia terrà conto anche del reddito familiare. Uno scostamento superiore al 20 per cento farà scattare l’accertamento e il contribuente dovrà fornire prove documentali per giustificare la differenza.
L’Angenzia delle Entrate si focalizzerà sulle spese certe guardando ai beni di cui il fisco è a conoscenza e di cui conosce le caratteristiche (barche, auto di lusso, ville), senza tener conto delle opinabili medie Istat.
“In attesa di avere un riscontro oggettivo sugli effetti di questo strumento che potremo ottenere solo dopo le prime applicazioni – commenta il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi – il nuovo redditometro dovrebbe colpire solo chi evade pesantemente il fisco e gli evasori totali”. “Adesso – sottolinea Giuseppe Bortolussi – grazie al nuovo redditometro, alle potenzialità del cervellone Serpico, ai blitz contro chi non emette gli scontrini fiscali, allo spesometro, all’anagrafe tributaria e all’abolizione del segreto bancario, l’Amministrazione finanziaria ha tutti gli strumenti per contrastare efficacemente l’evasione fiscale”.
Per il 2013 il gettito previsto dall’applicazione del redditometro è attorno agli 815 milioni di euro, 715 attraverso l’autotassazione e gli altri 100 dall’attività accertativa. Questo bottino peserà mediamente su ciascun contribuente quasi 20 euro, consentendo di recuperare lo 0,7% dell’evasione totale che è stimata attorno ai 120 miliardi di euro all’anno.