Notizie ETF Nuovi ETF per andare short con leva 3 su Treasury, Bund e Btp

Nuovi ETF per andare short con leva 3 su Treasury, Bund e Btp

Pubblicato 6 Agosto 2014 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:39

Gli Stati Uniti tornano a correre e si fa sempre più concreta la prospettiva di un rialzo dei tassi della Federal Reserve che nei prossimi mesi andrà a ultimare il tapering azzerando gli acquisti di asset. Attualmente il consensus Bloomberg vede il primo rialzo del costo del denaro nel secondo trimestre del 2015 con livello dei fed funds salire fino all’1% alla fine del prossimo anno. Ma non è escluso che la stretta monetaria arrivi anche prima; infatti il numero uno della Fed, Janet Yellen, ha fatto intendere lo scorso mese che l’incremento del costo del denaro potrebbe materializzarsi prima del previsto se le indicazioni in arrivo dal mercato del lavoro dovessero continuare a sorprendere in positivo. Normalizzazione della politica monetaria che dovrebbe favorire un ulteriore rialzo dei tassi di interesse reali oltreoceano, attualmente al 2,5% circa per il Treasury decennale, già aumentati rispetto ai minimi storici nella primavera del 2013. Svolta di politica monetaria che appare invece lontana in Europa con la Bce che è fresca del taglio dei tassi di giugno e manterrà tale impostazione ultraespansiva ancora a lungo finché la ripresa economica non prenderà vigore e l’inflazione tornerà ad avvicinarsi al target del 2%. I rendimenti del Bund tedesco, complici anche le ultime tensioni geopolitiche, hanno aggiornato i minimi storici così come i bond periferici, inclusi i Btp italiani.

Oltre ai classici strumenti per prendere posizione in maniera lineare sui titoli di Stato statunitensi e dell’eurozona, sul mercato ETFPlus di Borsa italiana sono presenti anche prodotti strutturati per beneficiare del ribasso dei prezzi dei bond governativi. In particolare su Italia e Germania ci sono due ETF short con leva 2, il Lyxor ETF Double Short BTP e Lyxor ETF Double Short BTP, che permettono di replicare all’inverso con leva 2 l’andamento del future sui titoli di stato italiani e tedeschi con scadenza a 10 anni.

Boost lancia i primi 3X short obbligazionari
Novità assoluta sono i replicanti obbligazionari short leva tre portati a Milano da Boost ETP che permettono di posizionarsi al ribasso su Treasury, Bund e Btp. Poiché la normativa UCITS permette una leva massima di 2x, gli strumenti a leva tre non rientrano nella categoria dei fondi comuni risultando quindi Exchange-traded Notes (ETN); dei prodotti finanziari con molte similitudini con gli ETF poichè replicano anch’essi l’andamento di un determinato indice e sono scambiati sui mercati regolarizzati come le azioni e possono riguardare diverse tipologie d’investimento (azioni, obbligazioni, commodity, valute, volatilità, etc), ma giuridicamente gli ETN differiscono dagli ETF poiché sono titoli senza scadenza (simili alle obbligazioni zero coupon con scadenza illimitata) emessi da una società veicolo.
I nuovi ETP proposti da Boost ETP, società di WisdomTree specializzata in ETP short e a leva, replicano nel dettaglio gli indici che forniscono esposizione ai rendimenti dei future sulle obbligazioni governative italiane e tedesche a 10 anni e sui treasuries americani a 10 anni. I tre nuovi ETP restituiscono un ritorno -3x sul movimento giornaliero dell’indice di riferimento. Ad esempio l’ETP sul Treasury si rifà all’indice BNP Paribas US Treasury Note 10Y Future che replica l’andamento di una posizione lunga in contratti future 10-Year US Treasury Note di tipo front-month che hanno sottostante fisico rappresentato dai titoli di Stato USA e la cui scadenza è compresa tra gli 6,5 e i 10 anni. I contratti front-month sono i contratti future mensili la cui scadenza è più ravvicinata. Ogni trimestre, prima della scadenza del contratto front-month in essere, l’indice sostituisce quest’ultimo con il contratto che giunge a termine nel mese immediatamente successivo, adottando la metodologia front-month rolling.“Crediamo che gli ETP obbligazionari a leva tripla short siano un’interessante novità nel mercato italiano degli ETP, essendo prodotti d’investimento molto richiesti ma finora non disponibili – ha rimarcato Hector McNeil, Co-CEO di Boost ETP – . Visto le aspettative di crescita dei tassi d’interesse nel breve termine gli ETP obbligazionari a tripla leva short di Boost daranno agli investitori l’opportunità di migliorare i propri rendimenti o proteggersi dall’aumento dei tassi”.
Con masse in gestione di 7,9 miliardi di dollari, gli ETP S&L (short & leveraged) che replicano il debito americano rappresentano la stragrande maggioranza degli ETP obbligazionari S&L detenuti a livello globale. A livello europeo invece, gli Etp sul debito pubblico tedesco e italiano sono i più richiesti, rispettivamente con 1,1 miliardi di dollari e 216 milioni dollari di masse gestite al 30 giugno 2014. Sul debito pubblico americano, italiano e tedesco sono predominanti le posizioni short che rappresentano, rispettivamente, il 90%, l’82% e il 97% degli ETP S&L obbligazionari. “La forte tendenza ribassista degli investitori S&L sui titoli a reddito fisso si riflette in flussi in uscita da posizioni long per 1,1 miliardi di dollari. A seguito di queste redemption, il 92% degli AUM in ETP obbligazionari S&L è detenuto in posizioni short”, ha specificato Viktor Nossek, responsabile della ricerca di Boost ETP.
Non va dimenticato che la performance degli ETP a leva viene calcolata sulla base dei rendimenti giornalieri composti, pertanto i rendimenti misurati su periodi maggiori di un giorno possono discostarsi da quelli offerti dall’indice di riferimento (effetto compounding). Questa tipologia di prodotti a leva risulta quindi idonea a investitori sofisticati che comprendono i rendimenti a leva e composti, investitori professionali (consulenti finanziari e gestori individuali) o investitori attivi che monitorano regolarmente le loro posizioni.