Nuove tensioni tra Usa e Cina, scoppia il caso Huawei e i mercati scendono
Nuove tensioni tra Stati Uniti e Cina, dopo la tregua (forse solo apparente) raggiunta nel corso del G20 dei giorni scorsi. I timori degli investitori sono rimontati dopo che gli Usa hanno fatto arrestare dal Canada il direttore finanziario di Huawei, Wanzhou Meng, che è anche figlia del fondatore del colosso cinese produttore di smartphone e prodotti elettronici. L’accusa contro Huawei è di aver violato le sanzioni che l’America di Donald Trump ha lanciato contro l’Iran, vendendo al paese attrezzature tlc.
La notizia ha scatenato le vendite sull’azionario asiatico, con l’indice Hang Seng di Hong Kong che capitola durante la sessione di oltre -2,6% mentre Tokyo ha chiuso in calo di quasi 2 punti percentuali. Sotto pressione anche i listini d’Europa che hanno avviato gli scambi in calo, proseguendo le vendite di ieri.
In Italia il focus rimane sulla trattativa con l’Ue per scongiurare una procedura d’infrazione. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha confermato che la risposta alla Commissione europea con nuova versione della manovra sarà inviata entro il 19 dicembre. Intanto ieri sera è arrivata la nota di Fitch, che ha tagliato le stime di crescita dell’Italia per il 2018 a +1% dal precedente +1,2% e per il 2019 da +1,2% a +1,1%.
La giornata sarà movimentata da numero indicazioni macro, provenienti soprattutto dagli Stati Uniti che recuperano il calendario dopo la pausa di ieri per il lutto nazionale per la morte di George Bush senior. In programma quindi il sondaggio ADP sugli occupati, come anticipazione dei più importanti dati sul mercato del lavoro in uscita domani. E poi la bilancia commerciale, gli ordini di beni durevoli e l’indice Ism non manifatturiero.