Notizie Notizie Italia Nuova fiammata del petrolio, a Milano brilla Eni su maxi-scoperta idrocarburi in Venezuela

Nuova fiammata del petrolio, a Milano brilla Eni su maxi-scoperta idrocarburi in Venezuela

16 Ottobre 2009 07:52

Non conosce soste l’ascesa del petrolio. L’oro nero si è infiammato ieri a seguito del calo a sorpresa delle scorte di gasolio negli Usa, ma la striscia di rialzi dura ormai da 6 sedute (esclusa quella di oggi) e ha permesso al petrolio di aggiornare i proprio massimi annui portandosi ai livelli di 12 mesi orsono. Nell’ultima settimana le quotazioni a New York sono salite di oltre 8 punti percentuali.
Dopo averla sfiorata alla vigilia, il future sul Wti con scadenza a novembre quotato sul New York Mercantile Exchange ha varcato oggi la soglia dei 78 dollari al barile toccando un massimo a 78,17 dollari, livelli che non vedeva da metà ottobre 2008. A surriscaldare i prezzi del greggio ha contribuito ieri il calo a sorpresa delle scorte di gasolio (-5,23 mln di barili, flessione maggiore dal settembre 2008).


Rally del petrolio che sospinge il comparto energetico in Europa con l’indice settoriale che oggi fa segnare un rialzo di oltre 1 punto percentuale. A Milano spicca poi la performance di Eni (alle 9.45 sale del 2,12% a 18,30 euro) sostenuta dall’annuncio di una importante scoperta di idrocarburi avvenuta  perforando un pozzo esplorativo nel giacimento denominato Perla, localizzato nel blocco Cardon IV, nel Golfo del Venezuela. Il giacimento, si legge nella nota diramata oggi da Eni, potrebbe contenere una quantità di gas superiore ai 160 miliardi di metri cubi (pari a 1 miliardo di barili di petrolio equivalente) precedentemente stimati. Il gruppo del Cane a sei zampe prevede che la produzione di gas in condizioni normali  superi 1 milione di metri cubi al giorno. Il blocco Cardon IV è attualmente operato da una Joint Operating Company, 50% Eni e 50% Repsol, denominata Cardón IV S.A. La compagnia di stato venezuelana PDVSA detiene il diritto di entrare nella joint venture durante la fase di sviluppo con una partecipazione del 35%. Qualora PDVSA eserciti questo diritto, Eni e Repsol manterranno entrambi un interesse del 32,5% nel progetto.