Non chiamatelo Suv, Ferrari Purosangue ai raggi x degli analisti. E la Rossa sfreccia a Piazza Affari

Ferrari alza il velo sulla nuova Purosange, la prima Rossa a 4 porte e quattro posti. Il prezzo di partenza in Italia sarà di 390mila euro con consegne a partire dal secondo trimestre 2023 in Europa e 3Q 2023 negli Stati Uniti. I preordini per la Purosangue hanno probabilmente già superato le 2.000 unità. Per mantenere l’esclusività, la Ferrari ha dichiarato che le consegne di Purosangue non supereranno il 20% delle vendite totali della casa automobilistica. Secondo fonti di stampa gli ordini potrebbero raggiungere 6mila unità e secondo Automotive News alla luce dei preordini Ferrari potrebbe considerare di chiudere la raccolta.
Alla luce di questi dati la Purosangue si conferma uno dei driver di crescita trattandosi di una famiglia aggiuntiva, sottolinea Equita che si aspettava un prezzo di partenza anche superiore, ma comunque ritiene che ci saranno aumenti per effetto delle personalizzazioni. La media di prezzo dei modelli Ferrari attualmente sul mercato, escludendo le tirature limitate, è di 310mila euro.
Banca Akros aveva ipotizzato un prezzo di 300mila euro di media e una vendita di circa 1.250 veicoli a partire dal 2023, adesso con il prezzo più elevato potrebbe portare a volumi inferiori ma allo stesso tempo margini più elevati.
A Piazza Affari il titolo Ferrari oggi segna un deciso rialzo del 2% con un picco a 201,60 euro.
Vigna: per favore, non chiamatelo SUV
La crossover di Maranello traghetterà il produttore di supercar in una nuova era di più ampio appeal essendo il modello più utilitario dell’azienda nei suoi 75 anni di storia. Purosangue rappresenta un’auto di rottura con le tipiche macchine della Rossa ma “per favore, non chiamatelo SUV, perché non lo è”, ha detto l’amministratore delegato Benedetto Vigna ai giornalisti a Maranello. “È una Ferrari”.
Il commento di Vigna indica che il produttore di auto ad alte prestazioni più conosciuto al mondo, sta ancora facendo i conti con un segmento che i puristi del cavallino rampante in un certo senso rinnegano. Nel 2016, alla domanda se la Ferrari avrebbe mai preso in considerazione di produrre un crossover, l’allora amministratore delegato Sergio Marchionne aveva risposto: “Prima dovreste spararmi”. I crossover e i SUV tendono a essere meno agili rispetto ai modelli che sono abituati a guidare gli amanti della Ferrari.
“Abbiamo discusso a lungo su quale tipo di propulsore montare sulla Purosangue”, ha dichiarato Enrico Galliera, direttore marketing e commerciale della Ferrari. “Alla fine abbiamo deciso per un motore a combustione interna, dato che non eravamo disposti a scendere a compromessi e abbiamo capito che era quello che volevano i nostri clienti più fedeli”. Dare alla gente qualcosa di simile a un SUV senza sconvolgere gli amanti delle Ferrari non è l’unico filo conduttore che Maranello sta percorrendo.
La transizione verso i propulsori elettrici sarà necessaria per rispettare le normative sulle emissioni, ma il costruttore dovrà anche soddisfare le aspettative di una clientela selezionata che paga milioni per un pezzo di gloria automobilistica. Dopo aver consegnato poco più di 11.100 veicoli lo scorso anno, Vigna a giugno, ha illustrato la strategia della Ferrari in materia di batterie, che prevede un primo modello completamente elettrico tra circa tre anni. Le auto a batteria e ibride plug-in dovrebbero costituire il 60% del portafoglio Ferrari entro il 2026.