Nodo ministro Economia, Barca in pole. Per il FT riforme da sole non risolvono problemi Italia
Matteo Renzi si appresta a ricevere dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, l’incarico di formare il nuovo governo con ancora da completare la squadra del prossimo esecutivo. In particolare la casella ancora vuota è quella relativa al successore di Fabrizio Saccomanni come ministro dell’Economia.
I nomi in lizza: dal politico Barca agli economisti Padoan e Reichlin
Il segretario del Pd sarebbe orientato a piazzare in via XX Settembre un esponente politico con il nome di Fabrizio Barca, ex ministro della coesione territoriale del governo Monti, che nelle ultime ore sembra in cima alle preferenze. Il presidente Napolitano avrebbe cercato nuovamente di spingere per l’opzione Enrico Letta, ma l’ex premier non sarebbe disponibile a rivedere il no pronunciato nei giorni scorsi. Tra i nomi caldi circolati nel weekend ci sono poi quelli di Lorenzo Bini Smaghi, ex componente del board della Banca centrale europea, e quella del neo presidente dell’Istat, Piercarlo Padoan.
Il segretario del Pd sarebbe orientato a piazzare in via XX Settembre un esponente politico con il nome di Fabrizio Barca, ex ministro della coesione territoriale del governo Monti, che nelle ultime ore sembra in cima alle preferenze. Il presidente Napolitano avrebbe cercato nuovamente di spingere per l’opzione Enrico Letta, ma l’ex premier non sarebbe disponibile a rivedere il no pronunciato nei giorni scorsi. Tra i nomi caldi circolati nel weekend ci sono poi quelli di Lorenzo Bini Smaghi, ex componente del board della Banca centrale europea, e quella del neo presidente dell’Istat, Piercarlo Padoan.
Rimane inoltre la candidatura di Lucrezia Reichlin, economista che ha lavorato a lungo alla Bce ed è ben vista proprio a Bruxelles. La Reichlin nei giorni scorsi era stata accostata alla Bank of England come candidata alla poltrona di vice-governatrice. La Reichlin è attualmente docente presso London Business School e consigliere di amministrazione di Unicredit. Oltre all’incarico presso la Bce come responsabile per la ricerca tra il 2005 e 2008, ha ricoperto anche ruoli di rilievo presso la Federal Reserve, la Swiss National Bank e la Banca d’Italia.
Financial Times scettico: compito impervio per Renzi, servirà sponda Bce e tanta fortuna
Intanto non mancano i commenti anche a livello internazionale della nuova fase politica che si sta aprendo in Italia. Spicca la presa di posizione del Financial Times che mostra un certo scetticismo sulle prospettive del Belpaese. Wolfgang Munchau, editorialista del quotidiano finanziario londinese, ha rimarcato come Renzi avrà un compito difficile, il più difficile in Europa, poichè dovrà governare un Paese che ha tre fondamentali problemi economici: un debito enorme, manca la crescita economica e inoltre appartiene a un’Unione monetaria che funziona male. “Non è stata la crisi finanziaria a danneggiare l’Italia, ma l’euro”, si legge nelle colonne del FT. Munchau sottolinea poi che da sole le riforme, per quanto necessarie, non potranno risolvere i problemi dell’Italia che avrà bisogno dell’aiuto della Bce. “Renzi per avere successo dovrà essere abile ma anche fortunato”, conclude Munchau.
Intanto non mancano i commenti anche a livello internazionale della nuova fase politica che si sta aprendo in Italia. Spicca la presa di posizione del Financial Times che mostra un certo scetticismo sulle prospettive del Belpaese. Wolfgang Munchau, editorialista del quotidiano finanziario londinese, ha rimarcato come Renzi avrà un compito difficile, il più difficile in Europa, poichè dovrà governare un Paese che ha tre fondamentali problemi economici: un debito enorme, manca la crescita economica e inoltre appartiene a un’Unione monetaria che funziona male. “Non è stata la crisi finanziaria a danneggiare l’Italia, ma l’euro”, si legge nelle colonne del FT. Munchau sottolinea poi che da sole le riforme, per quanto necessarie, non potranno risolvere i problemi dell’Italia che avrà bisogno dell’aiuto della Bce. “Renzi per avere successo dovrà essere abile ma anche fortunato”, conclude Munchau.