Nike si lecca ferite in Cina, boicottaggio del cotone dello Xinjiang mette le ali (anche in Borsa) ai produttori locali
Un’ondata di acquisti spinti da sentimenti patriottici alimentati dalla controversia del cotone nella regione di Xinjiang sta aiutando le azioni dei produttori di abbigliamento sportivo cinese a sovraperformare i grandi marchi globali, a partire da Nike.
Il sostegno dei consumatori cinesi in risposta ai presunti problemi di diritti umani nella regione dello Xinjiang ha fatto crescere alcuni produttori locali di scarpe da ginnastica di circa il 275% quest’anno. L’indice Bloomberg delle azioni di abbigliamento e vendita al dettaglio quotate a Hong Kong ha toccato il livello più alto dal 2015. Nel frattempo, Nike e Adidas sono saliti meno del 15%.
Le crescenti tensioni geopolitiche sulle accuse di lavoro forzato nello Xinjiang sono diventate una seria minaccia per le aziende globali che cercano di operare in Cina. Aziende come Anta Sports Products Ltd. e Li Ning Co., che hanno sostenuto l’utilizzo di materiali provenienti dalla controversa regione dell’estremo ovest, hanno guadagnato quote di mercato mentre i cinesi si allontanano dai marchi stranieri che esprimono preoccupazione.
Mentre Nike ha recentemente pubblicato risultati migliori del previsto, mentre gli eventi sportivi e la spesa dei consumatori tornano a crescere, il colosso statunitense da 250 miliardi di dollari sta ancora lottando in Cina, dove le vendite dei marchi occidentali si sono raffreddate dal mese di marzo. Lo spostamento della preferenza locale verso i prodotti cinesi potrebbe ricevere un’ulteriore spinta in vista delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, per le quali Anta sarà un fornitore ufficiale.
Anta, che possiede i diritti del marchio Fila in Cina, è salita a massimi storici, spingendo il suo valore di mercato a oltre 60 miliardi di dollari. Li Ning, una società fondata da una ginnasta olimpica vincitrice di una medaglia d’oro, ha visto le sue azioni saltare più del 65%. I guadagni per i rivali più piccoli sono stati ancora più sorprendenti, con 361 Degrees International Ltd. e Xtep International Holdings Ltd. che sono più che triplicati.