La nazionalizzazione di Commerzbank pesa su Generali e Unicredit

Berlino nazionalizza parzialmente Commerbank e a pagare dazio in Borsa non sono solo le banche tedesche ma due tra le più importanti istituzioni finanziarie italiane: Generali e Unicredit, entrambi in calo di oltre il 3% a Piazza Affari.
Commerzbank riceverà un’iniezione di liquidità da 10 miliardi di euro da parte del fondo governativo Soffin , che diventerà primo azionista con il 25% del capitale. Una circostanza non di poco conto per il Leone di Trieste che fino a ieri era il secondo maggior azionista di Commerzbank alle spalle di Jp Morgan, con una quota di circa l’8% (dati Bloomberg riferiti al 29 dicembre). QUota che secondo stime potrebbe ora diluirsi anche fino al 5%. Ma non c’è solo l’effetto diluizione. L’andamento di Generali tiene conto anche della caduta del valore della partecipazione. Il titolo Commerzbank cede oggi a Francoforte poco meno del 6% dopo aver già perso ieri quasi il 14%. Nessun impatto invece a livello “industriale”. L’accordo di bancassurance in vigore tra Generali e Commerz non verrà infatti prolungato oltre la scadenza prevista nel settembre 2010. Da considerare a motivo dell’andamento del titolo anche il capitolo broker. Ieri Merrill Lynch ha tagliato il prezzo obiettivo del titolo da 24 a 21,5 euro confermando il giudizio neutral. Oggi Equita (l’ex Euromobiliare) ha ridotto il rating da buy a hold e il target da 22 a 19,3 euro, ipotizzando per il Leone una nuova ondata di svalutazioni. Su tutte quella di Telco. La Sim ha tagliato anche le stime sul dividendo 2008 nell’intervallo 45-50 centesimi di euro.
Solo parzialmente simili le dinamiche che stanno impattando su Unicredit. Piazza Cordusio, esposta verso la Germania tramite Hvb, è penalizzata dalla pressione cui sono sottoposte tutte le banche tedesche, ma risulta ancora alle prese con nuove indiscrezioni di stampa, questa volta riguardanti movimenti nelle file delle fondazioni azioniste. Il Sole 24 Ore scrive oggi che le fondazioni si riuniranno la prossima settimana per un consulto preliminare per valutare eventuali cambi alla governance. Secondo lo stesso quotidiano il ruolo dell’a.d. Alessandro Profumo non sarebbe in discussione, mentre sarebbe aperto il tema della presidenza.