Mps: Viola, esame impatto derivati entro prima decade di febbraio. Patagonia non oggetto di indagine
Le operazioni sui derivati non sono saltate fuori per caso ma sono state individuate dal management. Lo ha detto Fabrizio Viola, amministratore delegato di Monte dei Paschi, nel corso del suo intervento all'assemblea dei soci di Mps. Il top manager, come riportato dalle maggiori agenzie di stampa, ha ricordato il cambio di management avvenuto l'estate scorsa e il rinnovo di oltre il 50% delle prime linee della banca senese. Il licenziamento del direttore generale, ha spiegato Viola, è stato il presupposto per aprire i cassetti e da lì una volta trovati i documenti chiedere un adeguamento di 500 milioni di euro dei Monti Bond. In ogni caso, ha proseguito l'Ad, la questione dei derivati non mette in discussione la solidità e il corretto funzionamento della banca, aggiungendo che il Cda di Rocca Salimbeni avrà tutti gli elementi per una valutazione dell'impatto di Alexandria, Santorini e Nota Italia, anche dal punto di vista contabile, entro la prima decade di febbraio. Viola ha poi dichiarato che l'operazione "Patagonia" non è oggetto di indagine in quanto non presenta problematiche per Mps in quanto diversa dagli altri prodotti presi in considerazione.