Mps verso la ricapitalizzazione, la Borsa ci crede. Operazione da 1,5-2 miliardi di euro
Il vento della ricapitalizzazione soffia ancora forte su Siena. Ormai se ne parla da mesi e le puntuali smentite da parte del management non sono servite a placare la speculazione. Adesso le indiscrezioni si sono fatte più insistenti e dicono che l’istituto di Rocca Salimbeni starebbe valutando un aumento di capitale da 2 miliardi di euro. Un’operazione che il Consiglio di amministrazione del Monte potrebbe approvare entro la metà di maggio. “Nel prossimo Cda non è all’ordine del giorno nessuna discussione in merito a questo argomento”, ha dichiarato un portavoce della banca a questa testata. Ma la Borsa scommette sull’aumento e il titolo Mps viaggia sul fondo del paniere principale di Piazza Affari con un ribasso del 2,41% a 0,87 euro.
Anche i broker non hanno dubbi. “L’aumento di capitale sembra quasi certo – azzarda Equita – e l’ammontare sembrerebbe più vicino a 2 miliardi che non a 1,5 miliardi di euro”. Nel frattempo la Fondazione Mps, che controlla l’istituto senese con una quota del 55,48%, starebbe chiedendo l’autorizzazione al ministero dell’Economia per indebitarsi fino a 200 milioni di euro (100 milioni col Monte stesso) per poi vendere asset per 500-600 milioni tra cui le varie quote in Intesa SanPaolo e Mediobanca. La Fondazione potrebbe inoltre vendere le azioni Mps privilegiate in portafoglio (10% del capitale della banca), ma non è facile individuare l’eventuale compratore.
Secondo la sim milanese, con un aumento di capitale da 2 miliardi di euro il Monte dei Paschi potrebbe ripagare gli 1,9 miliardi di euro di Tremonti Bond e portare il Core Tier 1 all’8,4% entro il 2011 (7,4% post Basilea 3). “Le nostre stime già tengono conto di un aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro mentre un’operazione da 2 miliardi comporterebbe una diluzione ulteriore dell’8%”, conclude Equita. Il valore dell’operazione dipenderà anche dal computo nel Core Tier 1 della plusvalenza (405 milioni di euro) derivante dalla cessione degli immobili strumentali. L’autorizzazione dovrebbe arrivare dalla Banca d’Italia, “ma per il momento non c’è ancora un timing preciso”, fa notare un analista di una primaria banca.
“In assenza del computo del capital gain della vendita degli asset immobiliari (40 punti base), noi crediamo che 1,5 miliardi di euro di aumento non saranno sufficienti”, commentano gli analisti di Mediobanca. Secondo gli esperti di piazzetta Cuccia, “un aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro potrebbe valere 125 punti base al Core Tier 1 richiesto dalle direttive di Basilea 3 e salire ancora di 35 punti base sul perfezionamento delle cessioni immobiliari. Aggiungendo qualcosa come altri 30 punti base di generazione di capitale all’anno per il 2011-2012, la posizione del Core Tier 1 di Mps per affrontare Basilea 3 dovrebbe attestarsi circa all’8% nel 2010”.