Mps: si è ucciso il capo comunicazione David Rossi
Non c’è pace a Siena: David Rossi, responsabile dell’area comunicazione di Mps, si è ucciso gettandosi da una finestra del suo ufficio nella sede di Rocca Salimbeni. La salma sarebbe stata ritrovata nel cortile interno del palazzo.
Nel cestino dell’ufficio del manager 52 enne sarebbe stato trovato anche un biglietto nel quale Rossi avrebbe lasciato il suo ultimo messaggio: “ho fatto una cavolata”. Una decina di giorni fa, l’abitazione del responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi era stata perquisita dalle autorità giudiziarie che stanno indagando sulla passata gestione della banca. Rossi, che ricopriva da anni l’incarico, era in strettissimi rapporti con l’ex Presidente Giuseppe Mussari.
Seppur al momento non ufficialmente indagato, la perquisizione era avvenuta in contemporanea a quella che le forze dell’ordine stavano facendo nelle case e negli uffici dell’ex Direttore generale Antonio Vigni e di Mussari . Era stato lo stesso manager di origine calabrese a nominare Rossi a capo della comunicazione di Mps.
Martedì la Guardia di Finanza aveva perquisito nuovamente gli uffici di alcuni soggetti vicini a Mps. Le indagini, che riguardano il reato di insider trading e sono parallele al filone principale, sono state compiute a Torino e Lecce e riguarderebbero alcuni membri dell’attuale Cda. Non il Presidente e non l’Ad Fabrizio Viola.
Aveva preso le distanze anche l’avvocato Michele Briamonte, membro del Cda di Siena, che, dichiarandosi “tranquillo” e confermando di “non essere indagato”, aveva dato “massima apertura e collaborazione con la magistratura affinché si faccia chiarezza sulla gestione della banca e sull’onorabilità di ciascun membro del Consiglio d’amministrazione”. I Pm senesi Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso che stanno guidando l’indagine si starebbero concentrando proprio sulle fughe di notizie avvenute al termine degli ultimi Cda, quelli tumultuosi dello scandalo derivati. Quelli tenuti quando il titolo era l’osservato speciale di molti risparmiatori, con l’azione che in Borsa era soggette a frequenti sospensioni dalle negoziazioni. Talvolta per eccesso di rialzo, molto più spesso per eccesso di ribasso.