Mps: partito il maxiaumento da 5 miliardi, boom del titolo a Piazza Affari
E’ partito con il botto l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro del Monte dei Paschi. In avvio di scambi il titolo della banca senese non riesce ad entrare agli scambi. Il valore delle azioni è stato rettificato rispetto alla chiusura di venerdì da 24,64 euro a 1,54 euro e al momento segna un teorico 1,848 euro con un rialzo quindi del 20% circa, mentre il diritto segna un teorico calo del 5,8%. La ricapitalizzazione avviene ad un prezzo di 1 euro per ciascuna azione nel rapporto di 214 azioni di nuova emissione ogni 5 azioni possedute. Si ricorda che il prezzo di sottoscrizione rappresenta uno sconto pari a circa il 35,5% rispetto al prezzo teorico ex diritto (Terp) calcolato al prezzo di chiusura del 5 giugno. Il calendario dell’offerta prevede che i diritti di opzione, validi per la sottoscrizione di azioni Mps di nuova emissione saranno esercitabili dal 9 giugno al 27 giugno. I diritti di opzione saranno inoltre negoziabili in Borsa dal 9 giugno al 20 giugno. Oltre questo termine si dovrà pensare all’eventuale inoptato.
Questa mattina Mps ha comunicato che lo scorso 6 giugno il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), a seguito della richiesta formulata dalla banca senese tenuto conto della tempistica dell’operazione di aumento di capitale che prenderà avvio oggi, ha formalmente acconsentito allo spostamento dal 1° luglio al 1° agosto 2014 della data di pagamento degli interessi maturati per l’esercizio 2013 sui Nuovi Strumenti Finanziari (cosiddetti Monti Bond). E’ quanto si legge in una nota ,in cui si spiega che quest’ultimi matureranno comunque interessi dal 1°luglio alla data di riscatto per un costo addizionale massimo stimato (sulla base del rimborso al 1° agosto) in circa 3 milioni di euro e saranno corrisposti il 1° luglio 2015. Il Mef ha inoltre confermato a Mps la non applicabilità dell’aumento di capitale in corso dei criteri di aggiustamento del numero di azioni sottostanti i nuovi strumenti finanziari. E’ di venerdì invece la sottoscrizione del contratto di garanzia, in base al quale i membri del consorzio di garanzia si sono impegnati a garantire la sottoscrizione delle azioni ordinarie eventualmente rimaste non esercitate all’esito dell’offerta in Borsa dei diritti inoptati.
L’intera operazione è sotto la lente della Consob. Con una nota a firma del presidente Giuseppe Vegas pubblicata venerdì, la Commissione ha spiegato che l’aumento di capitale di Mps “presenta caratteristiche di forte diluizione. Tale circostanza determina un elevato rischio che durante il periodo di offerta in opzione delle nuove azioni si verifichino anomalie di prezzo, consistenti in una forte sopravvalutazione del prezzo di mercato delle azioni rispetto al loro valore teorico”. Così la nota. “Ciò posto – ha proseguito – la Consob monitorerà attentamente l’andamento sul mercato delle azioni Banca Mps durante il periodo d’offerta, con particolare riferimento al rispetto delle misure in tema di vendite allo scoperto”.