Mps: fallito l’aumento di capitale, interviene lo Stato. Maggiore tutela per i risparmiatori
E’ fallito per Banca Mps il tentativo di aumento di capitale da 5 miliardi attraverso il mercato e scatterà ora l’intervento dello Stato. L’annuncio è arrivato nella notte, dopo un consiglio dei ministri che ha messo a punto un piano di salvataggio per le banche in difficoltà, in primis Mps, con un fondo da 20 miliardi di euro alimentato da un aumento del debito pubblico italiano e approvato dal Parlamento. Non è stato specificato l’ammontare che verrà destinato alla sola Rocca Salimbeni, ma il ministro delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha assicurato che sarà sufficiente a coprire i bisogni della banca definiti dagli stress test.
Nonostante la conversione volontaria di oltre 2 miliardi di bond subordinati, Mps non è stata in grado di raccogliere l’ammontare necessario per raggiungere i 5 miliardi richiesti dalla Banca centrale europea entro la fine dell’anno, in assenza di un anchor investor che avrebbe potuto motivare gli investitori istituzionali. La banca, la più antica del mondo e il terzo istituto finanziario italiano, ha annunciato così la richiesta di attivazione di questo fondo. Il meccanismo di salvataggio prevede una conversione forzata delle obbligazioni subordinate, al 75% del loro valore per gli istituzionali e al 100% per il pubblico retail. Il decreto approvato dal governo prevede anche di compensare i piccoli risparmiatori detentori dei bond subordinati (40mila nel caso di Mps) fornendo loro obbligazioni non subordinate in cambio delle azioni ottenute con la conversione forzata.
L’intervento in punti:
– conversione obbligatoria dei subordinati istituzionali in azioni. I Tier1 verranno convertiti al 75 del nominale (haircut del 25%) mentre i Tier2 al 100%.
– la valutazione di 75 e 100 si applica specificamente al caso Mps mentre in futuri casi di ricapitalizzazione precauzionale verranno stabiliti dalla Banca d’Italia;
– salvaguardia per i circa 2 miliardi di subordinati retail che vedranno concambiati i titoli con obbligazioni senior di nuova emissione che verranno acquistati dal Tesoro;
– creazione di un fondo da 20 miliardi per ricapitalizzazioni precauzionali.
“In base ai nostri calcoli – sostengono gli analisti di Equita – ipotizzando che venga riproposto il piano di
ristrutturazione di Mps senza coinvolgimento di Atlante nel finanziamento mezzanino della bad bank (1,6 miliardi), l’entità della ricapitalizzazione salirebbe a 6,6 miliardi. Di questi, 2,5 miliardi verrebbero garantiti dalla conversione di subordinati istituzionali, mentre la ricapitalizzazione pubblica ammonterebbe a 4 miliardi”. Se il prezzo di conversione dei subordinati in azioni sarà pari a quello di sottoscrizione dell’aumento da parte del governo, secondo la sim milanese, gli investitori istituzionali arriverebbero a controllare il 38% della nuova Monte Paschi e il governo il 62%.
Alla luce degli ultimi sviluppi, la Consob ha disposto la sospensione dalle negoziazioni di Piazza Affari delle azioni, degli strumenti derivati e delle obbligazioni di Mps per tutta la seduta odierna.