Mps: conversione bond ferma a 500 milioni, aumento verso il flop. Pronto scudo pubblico

Sono ore decisive per Mps, con l’ipotesi del salvagente pubblico che si fa sempre più concreta. Dalla conversione dei bond subordinati, attraverso la finestra che comprendeva anche il maxibond retail Upper Tier II da 2,2 miliardi di euro, le adesioni sarebbero ferme a circa 500 milioni di euro. La finestra per il retail si concluderà oggi pomeriggio, mentre gli istituzionali avranno tempo fino a domani per aderire all’offerta. Secondo alcune stime, Rocca Salimbeni dovrebbe incassare dalla conversione 1,7-1,8 miliardi, contanto il miliardo raccolto durante la prima operazione.
Una cifra ben lontana dai 5 miliardi di euro necessari per il rafforzamento patrimoniale del Monte, considerando che l’aumento di capitale sta procedendo verso un flop. E degli anchor investor si sono perse le tracce, semmai fossero esistiti davvero. Nel pomeriggio la banca riunirà il Cda per fare il punto sulla situazione e, a questo punto, sembra inevitabile l’intervento dello Stato.
In programma, secondo indiscrezioni di stampa, ci sarebbe anche un vertice al Tesoro tra il presidente del Monte, Alessandro Falciai, e l’Ad Marco Morelli. Il Governo ha già pronto uno scudo da 20 miliardi di euro. Lo scudo, ha spiegato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, è da considerarsi come una garanzia di liquidità per ripristinare le capacità di di finanziamento a medio termine e come un programma di rafforzamento patrimoniale.
Probabilmente il salvagente pubblico si tradurrà in un nuovo aumento di capitale che sarà sottoscritto dallo Stato, che entrerà quindi in forze nel capitale di Rocca Salimbeni. Al tempo stesso però ci saranno riflessi negativi sia sulle azioni sia sulle obbligazioni subordinate, mentre sarebbero al riparo i bons senior e i correntisti della banca.