Notizie Notizie Italia MPS e Commerzbank sull’orlo della statalizzazione

MPS e Commerzbank sull’orlo della statalizzazione

19 Gennaio 2012 11:38
114,7 miliardi di euro è il buco che le banche europee devono colmare complessivamente entro il prossimo 30 giugno secondo quanto rilevato dall’Autorità bancaria europea lo scorso dicembre, di cui 15,4 dovuti solo dalle banche italiane.  L’EBA ha dato tempo agli istituti di credito fino a domani, 20 gennaio, per presentare i piani di ricapitalizzazione con i quali gli istituti di credito intendono rifinanziarsi e se qualcuna non ce la dovesse fare, scatterebbe la possibilità di un salvataggio da parte dei rispettivi Stati. Particolarmente a rischio secondo il Financial Times, Monte dei Paschi di Siena e la tedesca Commerzbank.
Mps, oggi il Cda per il piano di rifinanziamento
Oggi i vertici di MPS si riuniscono per concordare il piano di ricapitalizzazione. La situazione, fotografata dall’autorità bancaria europea, vede un ammanco di capitale di 3,2 miliardi di euro rispetto a quanto richiesto, buco dovuto soprattutto agli investimenti in bond sovrani ora svalutati. La capitalizzazione di Mps si ferma infatti ai 2,5 miliardi di euro, con il 50% del capitale in mano alla Fondazione Mps la quale, a sua volta, è indebitata di circa 1 miliardo di euro. Il Financial Times, in un articolo pubblicato questa mattina, sostiene che i guai per l’istituto di Siena siano cominciati quando Rocca Salimbeni ha acquistato la banca Antonveneta – Abn Amro da Banco Santander per 9 miliardi di euro nel 2007. L’asset non ha poi reso quanto sperato, e i debiti si sono accumulati negli anni senza la possibilità di essere ripianati attraverso la vendita di asset, date le difficoltà finanziarie che hanno costellato il panorama economico degli ultimi quattro anni. Tra le possibilità di Mps – che per ora non ha commentato ufficialmente la notizia, aspettando probabilmente l’esito dell’assemblea di oggi – oltre alla vendita di asset immobiliari, la stipula di joint ventures, la conversione in capitale di 1,1 miliardi di euro di prodotti strutturati equity e altre operazioni sui risk weighted assets, potrebbe esserci quella di una diluizione della quota in mano alla Fondazione Mps, che consentirebbe in questo modo l’ingresso dell’azionista pubblico.
Secondo gli analisti di Banca Akros “un private placement da 1-1,5 mld euro con la Cdp e’ un’alternativa credibile” per risolvere la questione del capitale; la mossa “diluirebbe gli attuali azionisti”. Sulla base di queste osservazioni gli esperti hanno ridotto il rating a hold su Mps.
Domani altre banche italiane dovranno presentare i propri piani di ricapitalizzazione a Banca d’Italia: Banco Popolare, a cui mancano 21,37 miliardi, Unicredit, alla ricerca di 7,97 miliardi con l’aumento di capitale in corso, e Ubi Banca, con un gap da 1,39 miliardi .
Commerzbank potrebbe evitare gli aiuti di Stato
Alle banche tedesche servono invece 13,1 miliardi di euro complessivi, e tra esse Commerzbank – a cui mancano 5,3 miliardi di euro – è quella che il Financial Times indica come quella più soggetta alla possibilità di chiedere aiuti statali in Germania, aiuti che finora però ha sempre rifiutato. 
Stamattina tuttavia è giunta l’energica risposta dell’istituto tedesco, che afferma di potercela fare con le proprie forze: Commerzbank ha infatti comunicato di aver già soddisfatto il 57% dei requisiti Eba e le misure per l’aumento del capitale che verranno messe in atto saranno sufficienti ad assicurare 6,3 miliardi di euro entro il 30 giugno. Ben oltre,cioè, la soglia richiesta dall’autorità bancaria europea.
Il titolo, oggi ha toccato un rialzo del 14% a Francoforte, ora guadagna il 13,39% a 1,59 euro.