Morgan Stanley vede un 2008 difficile per i bancari italiani
Nel 2007 le banche italiane hanno offerto un appiglio difensivo nella tempesta dei subprime almeno a livello continentale, ma il 2008 potrebbe non offrire altrettanti motivi d’ottimismo. Sono di questo avviso gli analisti di Morgan Stanley che quest’oggi in un report hanno tagliato le loro stime e i prezzi obiettivo proposti per tutte le banche italiane sotto la loro copertura. La mossa è stata decisa per riflettere le aspettative di ricavi più bassi del previsto nel 2007, di uno scenario competitivo più duro per l’intera industria a partire dal 2008 e di una decelerazione della crescita nel segmento della clientela retail. Da Morgan Stanley restano infatti cauti su una possibile decelerazione dal fronte aziendale e sulle probabilità di una normalizzazione del mercato del credito.
“Nessuno dei quattro maggiori gruppi bancari italiani centrerà gli obiettivi stabiliti nei piani su base ricorrente”, spiegano ancora gli analisti, che hanno ridotto da 28 a 21,5 euro il target price per il Banco Popolare, da 6,8 a 6,5 euro quello di Intesa Sanpaolo, da 4,1 a 4 euro il target di Mps e da 8 a 7,1 euro quello di Unicredit. Per le stesse banche sono state riviste verso il basso anche le stime di utile per azione.
In questo contesto la scelta privilegiata è rappresentata da Intesa, che da Morgan Stanley giudicano ancora da sovrappesare. La superbanca gode infatti di una maggiore flessibilità di costi e secondo gli analisti potrà incrementare le sinergie di costo del 14%. Intesa è preferita a Unicredit (giudicata depressa dalla voglia di difensività del mercato), mentre in generale la preferenza va verso large cap o singoli nomi (viene citato il caso del Banco Popolare, con rating overweight) per i quali la percezione negativa potrebbe essere invertita da catalizzatori di breve termine. “Con il mercato che diventa sempre più difficoltoso, le economie di scala e l’impatto commerciale diventano fattori chiave, ed è per questo che non vengono consigliate small cap”. Confermato infine il sottopeso su Mps, rea, secondo gli analisti, di aver pagato un valore elevato per Antonveneta in un mercato sempre più difficile.
“Nel 2008 le banche italiane non faranno meglio dei peers dell’Unione Europea nonostante la sottoperformance del 2007 (ad oggi del 2,7%) – si legge ancora nel report – l’anno prossimo l’Italia manterrà il suo profilo difensivo in ottica subprime ma (le banche) andrebbero certamente sotto pressione se l’economia europea decelerasse. L’Italia resta un’economia vulnerabile”.