Moody’s su Italia: Nomisma, visione strabica dell’agenzia sul Paese

"La valutazione del rapporto di Moody's sulla condizione dell'Italia rispetto a Spagna, Grecia e Portogallo sembra un po' strabica". Questo il commento di Sergio De Nardis, capo economista di Nomisma, a proposito del report pubblicato oggi dall'agenzia di rating statunitense.
"L'Italia - spiega De Nardis - parte da una posizione competitiva migliore rispetto agli altri periferici. Lo dice il Fondo monetario internazionale (Fmi) e la prova è nel fatto che il nostro Paese ha visto negli anni duemila peggioramenti della bilancia commerciale e ampliamenti del debito estero notevolmente inferiori a quelli di tali economie. Quest'ultime hanno quindi una strada più lunga da percorrere per recuperare competitività".
"Lo strabismo, ma in questo caso è forse meglio parlare di errore, riguarda anche il richiamo sulle riforme previdenziali", prosegue De Nardis. "L'Italia è l'unico paese euro che, grazie alle riforme compiute, ha una previsione Fmi al 2030 di spesa pensionistica in calo in rapporto al Pil. Tutte le altre economie, periferiche e centrali, hanno previsioni di spese previdenziali in crescita; se qualche paese deve riformare su questo fronte, non è l'Italia".
"Infine, per quanto riguarda il mercato del lavoro, sembra che Moody's valuti in modo positivo il fatto che Spagna, Grecia e Portogallo abbiano più che triplicato il tasso di disoccupazione negli ultimi sei anni, portandolo al 26% (Spagna), 28% (Grecia) e 15% (Portogallo). L'Italia si è limitata a raddoppiarlo: dovrebbe forse alzarlo di altri 13-15 punti per meritarsi i voti favorevoli di un'agenzia di rating?", conclude De Nardis.
"L'Italia - spiega De Nardis - parte da una posizione competitiva migliore rispetto agli altri periferici. Lo dice il Fondo monetario internazionale (Fmi) e la prova è nel fatto che il nostro Paese ha visto negli anni duemila peggioramenti della bilancia commerciale e ampliamenti del debito estero notevolmente inferiori a quelli di tali economie. Quest'ultime hanno quindi una strada più lunga da percorrere per recuperare competitività".
"Lo strabismo, ma in questo caso è forse meglio parlare di errore, riguarda anche il richiamo sulle riforme previdenziali", prosegue De Nardis. "L'Italia è l'unico paese euro che, grazie alle riforme compiute, ha una previsione Fmi al 2030 di spesa pensionistica in calo in rapporto al Pil. Tutte le altre economie, periferiche e centrali, hanno previsioni di spese previdenziali in crescita; se qualche paese deve riformare su questo fronte, non è l'Italia".
"Infine, per quanto riguarda il mercato del lavoro, sembra che Moody's valuti in modo positivo il fatto che Spagna, Grecia e Portogallo abbiano più che triplicato il tasso di disoccupazione negli ultimi sei anni, portandolo al 26% (Spagna), 28% (Grecia) e 15% (Portogallo). L'Italia si è limitata a raddoppiarlo: dovrebbe forse alzarlo di altri 13-15 punti per meritarsi i voti favorevoli di un'agenzia di rating?", conclude De Nardis.