Montepaschi: ok dell’assemblea all’aumento da 5 miliardi di euro, si parte entro metà giugno
Via libera dell’assemblea del Montepaschi all’aumento di capitale da 5 miliardi di euro che servirà a ripagare i Monti Bond e ad affrontare con un profilo più solido gli stress test che verranno condotti dalla Banca centrale europea. A Siena era presente il 34,77% del capitale della banca e il 96,68% ha espresso voto favorevole alla ricapitalizzazione, che inizialmente doveva aggirarsi intorno ai 3 miliardi di euro. L’obiettivo, dichiarato dall’Ad Fabrizio Viola, è quello di lanciare l’aumento durante la prima parte di giugno e portarlo a termine entro luglio.
I 5 miliardi di euro “ho fiducia che bastino. Credo che l’esito dei test Bce a ottobre sia il rischio principale, mentre non temo quelli di mercato né a brevissimo altre recessioni”, ha dichiarato l’Ad Fabrizio Viola nel corso di un’intervista pubblicata questa mattina su La Repubblica. “I riscontri del roadshow e il fatto che da marzo il capitale Mps sia passato di mano più di una volta mi fanno ritenere che l’approccio sia positivo e che l’inoptato sarà minimo“, ha spiegato Viola.
Dopo l’approvazione dell’assemblea il presidente del Monte, Alessandro Profumo, ha dichiarato che Rocca Salimbeni non è più un problema per il Paese e per il sistema bancario italiano. Il Montepaschi è arrivato ad un momento cruciale della sua storia con un azionariato profondamente diverso rispetto a qualche mese fa. Da inizio 2014, infatti, la Fondazione Mps è scesa dal 33,5% del capitale di Rocca Salimbeni all’attuale 2,5%, sindacato in un patto con i sudamericani di Fintech (4,5%) e Btg Pactual (2%).
“La Fondazione, come dimostra il patto parasociale recentemente siglato, intende promuovere la presenza di una base azionaria solida e con un adeguato orizzonte di investimento che, lontano da ogni logica speculativa, supporti la crescita e la valorizzazione sostenibile e congrua della partecipazione”, si legge nell’intervento di Antonella Mansi, presidente della Fondazione Mps, nel corso dell’assemblea.
La Fondazione, sempre tramite il presidente uscente Mansi, ha chiesto ai vertici del Montepaschi “un ulteriore e continuo impegno affinché la banca, completato il percorso di consolidamento patrimoniale, torni velocemente alla produzione di utile e alla distribuzione di dividendi“.