Montepaschi: Cda approva maxi aumento di capitale da 3 miliardi di euro, assemblea a fine dicembre
Tutto come da attese. Il Cda del Montepaschi ha approvato un aumento di capitale fino a 3 miliardi di euro che sarà proposto all’assemblea degli azionisti, convocata per i giorni 27 e 28 dicembre. I vertici della banca senese prevedono che la ricapitalizzazione possa essere realizzata entro il primo trimestre del 2014. L’aumento servirà al Monte per rimborsare durante il prossimo anno buona parte dei 4,07 miliardi di euro di Monti Bond e rientra tra le azioni inserite nel piano di ristrutturazione, che in settimana dovrebbe ricevere il via libera definitivo dalla Commissione Europea.
Si tratta di un maxi aumento di capitale visto che i 3 miliardi di euro superano l’attuale capitalizzazione in Borsa della banca toscana, pari a circa 2,5 miliardi di euro. Il Cda ha inoltre deliberato di proporre all’assemblea la proposta di raggruppamento delle azioni nel rapporto di 1 nuova azione ordinaria ogni 100 azioni esistenti, da eseguirsi prima dell’inizio dell’aumento di capitale. L’assemblea dovrà conferire al Cda i poteri necessari per definire le modalità e i termini dell’aumento e, prima dell’inizio dell’operazione, il prezzo di sottoscrizione delle azioni di nuova emissione.
A detta degli analisti l’operazione sarà lanciata a forte sconto e alcuni stimano fino al 40% del Terp (Theoretical ex right price). Ipotesi che hanno fatto scattare copiose vendite sul titolo Mps, che ieri ha chiuso con un tonfo di oltre 7 punti percentuali e oggi lascia sul parterre circa il 6% a 0,183 euro dopo essere stato congelato più volte per eccesso di ribasso. La decisione del Cda segue lo scontro del fine settimana tra i vertici del Montepaschi e la Fondazione Mps proprio sulla tempistica dell’aumento. L’ente di Palazzo Sansedoni avrebbe infatti preferito aspettare visto che ha in portafoglio il 33,4% della banca a 0,24 euro ed è costretta a fare cassa per ripagare i 350 milioni di euro di debiti.
Tornando ai dettagli dell’aumento di capitale, Ubs agirà in qualità di “global coordinator e bookrunner”, mentre Citigroup, Goldman Sachs e Mediobanca agiranno in qualità di “co-global coordinators e joint bookrunners”. In aggiunta, Barclays, BofA Merrill Lynch, Commerzbank, JP Morgan, Morgan Stanley e Société Générale agiranno in qualità di “joint bookrunners”. Le banche citate hanno inoltre sottoscritto un accordo per la sottoscrizione delle azioni ordinarie di nuova emissione eventualmente rimaste inoptate al termine dell’offerta fino a un massimo di 3 miliardi di euro.