Monte dei Paschi: al via primo processo su Alexandria. Imputati Mussari, Vigni e Baldassarri
Parte oggi il primo processo al Palazzo di Giustizia di Siena sulla maxi inchiesta sul Monte dei Paschi in merito al dossier sui prodotti finanziari occultati alla vigilanza. Il tribunale presieduto da Leonardo Grassi è composto dai giudici Nadia Garrafa e Paolo Bernardini. Il processo vede imputati l’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni e l’ex responsabile dell’area Finanza, Gianluca Baldassarri, quest’ultimo considerato a capo della cosiddetta “banda del 5%”. Per tutti e tre il Gip di Siena ha disposto il giudizio immediato relativamente al reato di ostacolo alle autorità di vigilanza in concorso. Banca d’Italia figura già come parte offesa. Assenti in aula Mussari e Vigni, dichiarati contumaci, mentre è presente Baldassarri.
Il riferimento è al contratto di ristrutturazione Alexandria sottoscritto dal Monte dei Paschi con Nomura e che avrebbe contribuito a creare un buco di diversi milioni di euro nei conti della banca senese. A detta dei pm Aldo Natalini, Antonino Nastasi e Giuseppe Grosso, i tre sarebbero colpevoli di aver occultato il contratto stipulato con la banca giapponese nella cassaforte personale di Vigni dove sarebbe stato ritrovato dal nuovo management solo nell’ottobre 2012 e quindi consegnato ai magistrati senesi.
Intanto i pm si stanno preparando a richiedere il rinvio a giudizio per l’inchiesta sull’acquisizione di Antonveneta, con la richiesta che potrebbe giungere entro il 3 ottobre, e che vede indagate nove persone fisiche e due soggetti giuridici, Mps e Jp Morgan, per la legge sulla responsabilità giuridica delle imprese.
Nel frattempo ieri il portavoce del commissario Ue alla Concorrenza, Joaquin Almunia, rispondendo sul rinvio deciso dal Cda di Rocca Salimbeni in merito all’approvazione del piano industriale, ha parlato di progressi anche se permangono ancora alcuni aspetti da approfondire. Aspetti che riguarderebbero in primis la riduzione agli stipendi dei manager mentre resterebbe nel piano il taglio di circa 600 filiali con 7 mila esuberi. Il presidente di Mps Alessandro Profumo ha tenuto a precisare che il management di Monte dei Paschi è a disposizione del Ministero e della Commissione europea per tutte le eventuali modifiche al piano industriale di Rocca Salimbeni. Il top manager ha spiegato è che nell’interesse della banca arrivare alla definizione di questo processo, sottolineando di aver fatto tutto il necessario e l’opportuno e laddove dovessero essere richiesti maggiori elementi e dettagli, saranno affrontati con il medesimo spirito. Per quanto riguarda le retribuzioni dei manager e gli eventuali tagli che potrebbero essere chiesti della Commissione europea, Profumo ha detto di non avere eccezioni da sollevare come Mps.