Moderna brinda a news su vaccino Covid, per Fauci efficacia come in caso Pfizer: titolo oltre +300% da inizio anno

Focus sul titolo Moderna, dopo la notizia relativa al vaccino a cui la società biotech Usa sta lavorando: lo stesso virologo della Casa Bianca Anthony Fauci si è mostrato ottimista, affermando che i risultati delle sperimentazioni effettuate sul suo vaccino potrebbero essere disponibili entro la prossima settimana.
Il titolo beneficia dell’attesa. Dopo il rimbalzo che il titolo Pfizer ha segnato a seguito dell’annuncio sul vaccino anti-Covid-19, pari a +15%, chi investe nel settore spera di raccogliere presto i suoi frutti anche con Moderna.
Qualcuno lo ha già fatto, visto che le quotazioni di questa società biotech sono balzate del 324% dall’inizio dell’anno, a fronte del +10,6% messo a segno dall’indice S&P 500.
Ieri il titolo ha sovraperformato il mercato con un rally di oltre l’8%. Le quotazioni rimangono ancora al di sotto del massimo delle ultime 52 settimane, a quota $95,21, testato lo scorso 17 luglio.
L’azione ieri ha comunque fatto meglio delle rivali Amgen e AstraZeneca, con un volume scambiato di di 18 milioni di pezzi, ben superiore alla media dei volumi in 50 giorni, pari a 7,8 milioni.
L’interesse sul titolo, insomma, c’è, ed è montato dopo che il gruppo ha reso noto nelle ultime ore che i risultati preliminari del vaccino a cui sta lavorando potrebbero arrivare presto. Una convinzione che è stata condivisa anche da Anthony Fauci, per l’appunto, che presiede il National Institute of Allergy and Infectious Diseases, che sta lavorando con Moderna, contribuendo al finanziamento della Fase 3.
L’immunologo ha parlato in occasione dell’evento online organizzato dal Financial Times, l’FT Live Global Pharmaceutical Summit di ieri, affermando che “sarebbe sorpreso se il grado di efficacia non fosse simile” a quello annunciato da Pfizer e BioNTech lo scorso lunedì, 9 novembre, riguardo al loro vaccino.
Le parole hanno anticipato quanto ha detto poi la stessa Moderna: i casi dei pazienti che hanno partecipato alla Fase 3 della sperimentazione sul vaccino sono sufficienti per iniziare ad analizzare i risultati.
Sono 30.000 circa le persone che si sono offerte volontarie accettando la somminitrazione del vaccino o di un prodotto con effetti placebo: la società ha informato che, sul totale dei partecipanti, 53 sono risultati positivi al Covid-19.
A questo punto, i casi positivi saranno sottoposti all’esame di una commissione indipendente di controllo dati, che farà una comparazione tra il numero di infezioni riscontrate nel gruppo placebo con il numero dei casi di persone vaccinate con il prodotto di Moderna, al fine di determinare l’efficacia del vaccino.
La fase tre di sperimentazione del vaccino: la spiegazione dell’ISS
A tal proposito, vale la pena rispolverare cosa si intende per Fase tre della sperimentazione del vaccino, attingendo alle spiegazioni dell‘ISS (Istituto Superiore della Sanità):
“Si definisce Trial Clinico la sperimentazione di un trattamento (farmacologico o vaccinale) tesa a verificare se, per efficacia e sicurezza, il prodotto sia idoneo all’uso nell’uomo. In un trial clinico il prodotto in studio viene somministrato sotto stretto controllo medico, al fine di osservare se esso può essere nocivo, se ha o meno effetti collaterali, se è efficace e in quale misura lo sia, nel contrastare o prevenire l’insorgenza della malattia che ne costituisce l’indicazione nonché quali siano i dosaggi e i regimi di trattamento più adeguati. La sperimentazione clinica di un nuovo prodotto farmaceutico (farmaco o vaccino) consta di 3 fasi successive, definite convenzionalmente fasi I, II e III. La fase clinica della sperimentazione è sempre preceduta da una fase, detta pre-clinica, con la quale prima della somministrazione all’uomo il trattamento viene testato in laboratorio (anche su modello animale) al fine di approfondirne la conoscenza dei profili chimico, fisico e farmacologico e di valutare di conseguenza l’opportunità di procedere al delicato passaggio dell’assunzione della sostanza stessa da parte dell’uomo”.
In particolare, riguardo alla Fase III di sperimentazione si legge che:
“Se gli studi delle precedenti fasi I e II hanno avuto esito positivo, si procede alla cosiddetta fase III, in cui il prodotto in studio viene somministrato ad un numero assai più elevato di pazienti (migliaia), nella posologia e nella forma farmaceutica definite con gli studi precedenti. Le maggiori dimensioni del campione consentono di completare le informazioni raccolte nel corso della fase II e di identificare reazioni avverse al farmaco più rare di quelle già note. Questa è la fase più estensiva di tutto il processo, quella con cui ci si propone di dimostrare il vantaggio preventivo o terapeutico ascrivibile al prodotto in esame. Gli studi di fase III possono anche essere intrapresi per studiare nuove indicazioni o nuovi dosaggi terapeutici di farmaci già in commercio ovvero per testare associazioni fra più trattamenti per le quali è possibile prevedere un effetto sinergico con conseguente miglioramento dell’efficacia terapeutica complessiva. La durata media della fase III si aggira intorno ai 2 -4 anni ed, in caso di esito positivo, è possibile procedere alla registrazione per la distribuzione su vasta scala del prodotto farmaceutico sperimentato”.
Tornando al caso Moderna, Fauci ha manifestato ottimismo per l’efficacia del vaccino: “Ci è stato detto è ‘identico in molti aspetti’ a quello sviluppato da Pfizer-BioNTech”. A tal proposito, è stato già reso noto il numero delle dosi del vaccino Pfizer destinate all’Italia.
Moderna VS Pfizer: chi vince?
Guardando alla notizia dal lato degli investitori, è interessante notare l’opinione di Adria Cimino di The Motley Fool, che ha fatto notare come Moderna e Pfizer si trovino in “una posizione all’incirca uguale in questa fase finale della corsa al vaccino. Una delle due potrebbe vincere, oppure entrambe potrebbero prendersi una fetta del mercato del coronavirus. Il fatto che ci sia bisogno del vaccino in tutto il mondo significa che c’è spazio perché ci sia più di una società produttrice di vaccini che raccolga i frutti. E’ anche possibile che entrambe falliscano. Tutto può accedere durante le sperimentazioni cliniche. Non è troppo tardi per prendere posizioni su questi titoli e scommettere sul futuro dei vaccini mRNA. Gli investitori che hanno una bassa tolleranza al rischio, tuttavia, dovrebbero o rimanere alla finestra, o scegliere Pfizer tra le due. Il vasto mondo dei BIG Pharma, che commercializzano un’ampia gamma di prodotti, significa che le società non dipendono da un vaccino anti coronavirus per far salire il loro fatturato o migliorare il trend del titolo. Nel caso di Moderna, invece, almeno per ora, la fase clinica dipende dal successo del suo candidato al vaccino. Qualunque cosa accadrà alla fine di questo mese sarà cruciuale sia per Moderna che per Pfizer”. Si sa dalla fine di ottobre circa, d’altronde, che Moderna punta a ottenere l’approvazione per l’utilizzo in caso di emergenza del suo vaccino a dicembre.