Notizie Notizie Italia Modello 730 precompilato dal 2015, fisco più amico dei contribuenti con risparmi fino a 1,8 miliardi

Modello 730 precompilato dal 2015, fisco più amico dei contribuenti con risparmi fino a 1,8 miliardi

20 Giugno 2014 13:32
Il governo accelera sulla via della semplificazione fiscale. Dal prossimo anno circa 30 milioni di italiani riceveranno a casa il modello precompilato della dichiarazione dei redditi. E’ la principale misura decisa dal consiglio dei ministri odierno su proposta del premier Matteo Renzi e del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Nella conferenza stampa a margine del Cdm, il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, ha rimarcato che tale modello precompilato “renderà la vita più facile a pensionati e lavoratori dipendenti”. 
Il decreto legislativo contenente disposizioni in materia di semplificazioni fiscali, esaminato in via preliminare dal Cdm, introduce in via sperimentale, a partire dal 2015, con riferimento ai redditi prodotti nel 2014, la dichiarazione dei redditi “precompilata” da parte dell’Agenzia delle Entrate. La dichiarazione precompilata viene messa a disposizione dei lavoratori dipendenti e assimilati e dei pensionati (circa 30 milioni di contribuenti) che hanno i requisiti per presentare il modello 730. Per la sua elaborazione, l’Agenzia delle Entrate utilizza le informazioni disponibili in Anagrafe tributaria (ad esempio la dichiarazione dell’anno precedente e i versamenti effettuati), i dati trasmessi da parte di soggetti terzi (ad esempio banche, assicurazioni ed enti previdenziali) e i dati contenuti nelle certificazioni rilasciate dai sostituti d’imposta con riferimento ai redditi di lavoro dipendente e assimilati, ai redditi da pensione e ai redditi diversi (ad esempio, compensi per attività occasionali di lavoro autonomo). A partire dalle dichiarazioni  del 2016  i dati si completeranno con quelli del Sistema Tessera Sanitaria (acquisti di medicinali, prestazioni sanitarie).
Per contribuenti risparmi fino a 1,8 mld 
Un plauso è arrivato subito dalle associazioni dei consumatori. Il Codacons la ritiene una ottima misura che consentirà risparmi enormi per la collettività. Solo nel 2015, secondo il Codacons la minore spesa per i 18 milioni di contribuenti che potranno avvalersi del 730 precompilato, raggiungerà quota 1,8 miliardi di euro. “Oggi infatti ogni cittadino spende, per la compilazione della dichiarazione dei redditi, dai 30 ai 100 euro all’anno, a seconda che ci si rivolga ad un Caf o ad un commercialista – rimarca Carlo Rienzi, presidente del Codacons – L’introduzione del modulo precompilato faciliterà quindi la vita ai contribuenti, ed eviterà loro l’esborso monetario legato al 730”. 
Accesso al modello 730 precompilato via internet, CAF o sostituto d’imposta 
Entro il 15 aprile di ciascun anno la dichiarazione precompilata viene resa disponibile in via telematica al contribuente, che può accettarla oppure modificarla, rettificando i dati comunicati dall’Agenzia e/o inserendo ulteriori informazioni.
Il contribuente accede alla dichiarazione precompilata attraverso i seguenti canali, a sua scelta:
– direttamente on line, tramite il sito internet dell’Agenzia delle Entrate
– tramite il proprio sostituto d’imposta che presta assistenza fiscale
– tramite un centro di assistenza fiscale o un professionista abilitato
In alternativa alla dichiarazione precompilata, i contribuenti possono comunque continuare a presentare la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie, compilando il modello 730 o il modello Unico Persone fisiche. 
Per consentire il rispetto dei tempi di precompilazione, si anticipa al 28 febbraio il termine (attualmente 30 aprile) per la trasmissione all’Agenzia delle entrate dei dati relativi ad alcuni oneri deducibili e detraibili sostenuti nell’anno precedente, quali interessi passivi sui mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali, previdenza complementare, ed al 7 marzo quello per la trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei CUD da parte dei sostituti. 
Una volta ottenuta la dichiarazione precompilata, il contribuente ha due possibilità:
accettarla, così rendendo definitivi gli eventuali crediti, che non verranno sottoposti a controlli preventivi anche se superiori a 4.000 euro, ma vengono direttamente rimborsati;
integrarla, mediante dati non conosciuti all’Agenzia delle entrate (oneri detraibili diversi da quelli comunicati da banche, assicurazioni ecc…), consegnati ai centri di assistenza fiscale o a professionisti abilitati all’assistenza fiscale, che provvedono all’integrazione della dichiarazione ed all’apposizione del visto di conformità. La responsabilità, in caso di visto di conformità infedele, salva la dichiarazione di rettifica possibile entro il 10 novembre successivo, è a carico del prestatore di assistenza fiscale.