Mistero Swiss National Bank: rally da record per titolo paragonato a rari francobolli Mauritius
“The mysterious rise in shares of the Swiss National Bank“, ovvero “il rialzo misterioso dei titoli della Swiss National Bank”. E’ il titolo di un articolo del Financial Times, che ha di per sè già qualcosa di misterioso, visto che non tutti sanno che la banca centrale della Svizzera è quotata alla borsa di Zurigo.
L’FT ricorda infatti che la Swiss National Bank è stata fondata nel 1907 come società per azioni, e che i suoi titoli vengono scambiati in borsa. Il 48% circa degli azionisti, con il 25% dei diritti di voto, è formato da privati. Il resto è di detenuto sotto forma di partecipazioni azionarie dai cantoni svizzeri, dalle banche dei cantoni e altre entità pubbliche.
Il quotidiano britannico tende a sottolineare che il caso della Swiss National Bank non è unico, visto che in alcuni paesi, come Giappone, Grecia e Belgio, ci sono banche centrali il cui capitale è nelle mani di privati.
“Più difficile da spiegare, tuttavia, è il motivo per cui il prezzo dei titoli SNB sia salito così tanto nel corso di quest’estate – scrive l’FT, citando l’opinione di Andreas Venditti, analista bancario presso Vontobel, a Zurigo, che ricorda come gli investitori istituzionali non stiano puntando in azioni della banca centrale e che, “di conseguenza, non c’è domanda ai fini di analisi o coperture”. Anche perchè, continua Venditti, “dal momento che l’impatto di oscillazioni anche lievi del mercato finanziario sulle sue finanze è enorme, sarebbe difficile elaborare stime affidabili sugli utili”.
Va detto che nel mese di agosto il prezzo dei titoli Swiss National Bank è salito al di sopra dei 3.000 franchi svizzeri per la prima volta nella storia: valore più del doppio rispetto al livello dello scorso anno, in rialzo del 50% rispetto ai livelli di luglio.
In Svizzera circolano diverse ipotesi sul forte balzo dei titoli azionari di Swiss National bank.
Una di queste ha a che fare con la pubblicazione della newsletter tedesca per gli investitori Actien Borse, che ha incoraggiato gli acquisti delle azioni di Swiss National Bank, paragonando a luglio i titoli ai rari francobolli blu delle Mauritius risalenti al 19esimo secolo. Un giudizio che potrebbe aver giocato un ruolo importante, visto che di norma i volumi di scambio che interessano i 100.000 titoli della banca centrale svizzera sono sottili e che dunque “anche operazioni di acquisto e di vendita modesti provocano oscillazioni significative dei prezzi”.
Altri commenti hanno avuto per oggetto il principale azionista privato dell’istituto, un imprenditore tedesco: si tratta di Theo Siegert, che siede in board di colossi del calibro di Merck e Henkel.
Dal report annuale dell’SNB, emerge che alla fine dello scorso anno Siegert deteneva una partecipazione pari al 6,7%. Lui stesso non ha voluto derogare alla sua reticenza a parlare delle sue mosse e il Financial Times non ha potuto raccogliere alcuna informazione.
Un’altra teoria è quella secondo cui gli azionisti starebbero scommettendo su una operazione di takeover e dunque starebbero procedendo a operazioni di buyback. Operazioni che altre banche centrali hanno lanciato in passato. E’ il caso per esempio della Banca dei Regolamenti Internazionali, nota anche come banca delle banche centrali, che ha rilevato le azioni dagli azionisti privati precedenti, in modo da poter operare solo perseguendo obiettivi di natura pubblica, e senza sentirsi costretta a fare gli interessi degli investitori finanziari.
L’Ft aggiunge che tuttavia una spiegazione molto più plausibile potrebbe avere a che fare con la maggiore appetibilità dei titoli SNB, che dovrebbero essere considerati alla stregua di alternativa ai bond governativi ultrasicuri. E’ quanto pensa Alexander Koch, economista di Raiffeisen Bank, secondo cui, dal momento che le banche centrali non possono andare in bancarotta – visto che controllano la creazione di moneta -, i loro titoli potrebbero essere considerati bond perpetui che pagano una cedola fissa.
Al prezzo di 3.000 franchi svizzeri circa, i rendimenti sono di appena lo 0,5%: ma certo si tratta di un ritorno più favorevole di quelli dei bond sovrani svizzeri a 10 anni, che al momento rendono -0,15%.
E comunque, come segnala qualcuno, la recente performance basta a rendere Swiss National bank uno dei titoli più caldi del mondo in questo momento.