Microsoft rompe con Yahoo, ritirata l’offerta
Microsoft ha lasciato il tavolo delle trattative con Yahoo: ha ritirato l’offerta per l’acquisto della internet company dicendosi non disposta a rivedere ulteriormente la propria proposta. Eppure il week-end era iniziato sotto altri presupposti, con un aumento dell’offerta per azione da 31 a 33 dollari proposto dalla società di Redmond (l’offerta complessiva era così salita di 5 miliardi di dollari). Un aumento che però non è servito a far cedere il giovane ceo di Yahoo, Jerry Yang, fermo nell’intenzione di non accontentarsi di una cifra inferiore ai 37 dollari. Le richieste economiche hanno indotto il ceo di Microsoft, Steve Ballmer, a commentare in un comunicato che “è nell’interesse degli azionisti e dei dipendenti di Microsoft e degli altri azionisti ritirare la nostra proposta”. Microsoft ha anche chiarito che non lancerà una scalata ostile.
A inizio aprile Yang, che aveva sempre giudicato l’offerta viziata da una sottovalutazione dell’azienda, aveva rincarato la dose: “Come risultato della discesa del prezzo dei vostri titoli – scriveva in una lettera a Microsoft – il valore della vostra proposta è oggi significativamente più basso di quanto lo fosse quando ce la avevate inizialmente sottoposta”. L’operazione prevedeva infatti un regolamento parte in contanti e parte attraverso uno scambio carta contro carta di titoli delle due società. Da fine gennaio, quando è stata lanciata l’offerta, il titolo Microsoft ha infatti lasciato sul terreno circa 4 dollari, passando da 33 a 29 dollari, mentre nello stesso arco di tempo il titolo Yahoo si è mosso in laterale, in una banda compresa tra i 26 e i 30 dollari.
Ora però bisognerà vedere la reazione del mercato, che dovrebbe verosimilmente bocciare la rottura delle transazioni. Più di un terzo del valore dell’azione Yahoo è infatti legato al lancio dell’offerta. Il primo febbraio scorso, data dell’annuncio di Microsoft, il titolo è infatti passato da 19 a 29 dollari. Venerdì l’azione ha chiuso a 28,67 dollari, in rialzo di quasi il 7% come conseguenza delle attese per una chiusura positiva del deal.
Non nascerà invece un colosso da oltre 300 miliardi di dollari e ora la palla di un’aggregazione con Yahoo potrebbe passare a Google, che darebbe tuttavia vita a un’aggregazione verosimilmente osteggiata dalle autorità antitrust. Per non correre rischi Ballmer ha comunque anche sconsigliato Yahoo dall’intraprendere un’alleanza con Google, mettendo in guardia sui rischi di dover seguire la volontà di un’azienda più forte.