Notizie Notizie Mondo Microsoft ringrazia il cloud: trimestale migliore delle attese. Ma cala business tradizionale

Microsoft ringrazia il cloud: trimestale migliore delle attese. Ma cala business tradizionale

20 Luglio 2016 06:51
Risultati trimestrali superiori alle stime degli analisti per il colosso statunitense Microsoft: l’utile per azione depurato dalle componenti non ricorrenti nel quarto trimestre dell’esercizio fiscale ha segnato un valore pari a 69 centesimi di dollaro, meglio rispetto alle attese ferme a 58 centesimi di dollaro e sopra i 62 cents registrati nel corrispondente periodo dell’anno passato. I ricavi hanno per segnato una flessione pari al 7,1% a quota 22,6 miliardi di dollari, comunque sopra le attese pari a 22,1 miliardi di dollari. 
A livello di esercizio 2015/2016 il colosso di Redmond ha segnato un fatturato complessivo pari a 85,32 miliardi di dollari, in contrazione dell’8,8% dell’esercizio precedente. Male in particolare le vendite del business tradizionale. Il segmento definito Personal Computing, che include le vendite del noto sistema operativo Windows, ha segnato una contrazione pari al 6,3% a 40,46 miliardi di dollari.
Bene invece il business legato al cloud: il miglior risultato di gruppo stato infatti segnato dalla piattaforma Azure che si occupa di cloud computing che ha segnato nel trimestre un rialzo del fatturato pari al 4,6% rispetto al precedente anno fiscale salendo a quota 6,71 miliardi di dollari.
Solo alcuni giorni or sono il management del gruppo fondato da Bill Gates si era posto come obiettivo quello di raggiungere quota 1 miliardo di istallazioni di sistema operativo Windows su pc a livello globale entro giugno 2018. Un target che alla luce dei risultati resi noti nella notte appaiono come un obiettivo molto ambizioso da raggiungere.
L’andamento del titolo nella sessione after hours di Wall Street ha comunque confermato l’apprezzamento da parte degli operatori sui risultati: l’azione Microsoft ha infatti messo a segno un progresso superiore ai 3 punti percentuali dopo aver ceduto oltre un punto percentuale nella sessione regolare di negoziazione della Borsa americana.