M.Hewson: il dollaro si avvantaggia della crescita dei rendimenti dei Treasury
Ancora la periferia dell’Eurozona protagonista. Previsto per il pomeriggio un meeting dei ministri delle Finanze europei per affrontare i temi legati alla crisi ed alle tensioni provocate dalle situazioni debitorie dei Paesi periferici di Eurolandia. Una riunione che permetterà di capire se l’Eurozona scenderà in campo per sostenere Dublino, che se dal punto di vista delle finanze pubbliche sembrerebbe non necessitare di aiuto, potrebbe chiedere i fonti per sostenere il sistema bancario, che secondo alcuni calcoli necessiterebbe di nuovi capitali per 50 miliardi di euro.
Il presidente permanente dell’Unione europea, Herman Van Rompuy ha già messo in guardia i partecipanti al summit dichiarando che “se i problemi legati ai bilanci dei Paesi membri non saranno risolti, è a rischio la stessa sopravvivenza dell’UE”. Van Rompuy ha comunque aggiunto di sentirsi “molto fiducioso” per una soluzione positiva del problema, poiché gli Stati hanno adottato “misure coraggiose per risistemare i bilanci nonostante le ondate di populismo”. Poco fa il Tesoro Greco ha collocato titoli per 390 mln a 13 settimane, con le richieste che hanno superato l’offerta di 4,98 volte, contro le 5,19 precedenti, ed il rendimento al 4,1%, dal precedente 3,85%.
Dall’Asia oggi la notizia del giorno è rappresentata dall’innalzamento del costo del denaro coreano, salito di un quarto di punto percentuale al 2,5%. La mossa è stata presa per “frenare la crescita dei prezzi” e si pone in controtendenza con le attuali misure dirette a frenare l’apprezzamento della valuta.
Michael Hewson di CMC Markets nel suo report sul valutario rileva come il dollaro si stia muovendo in scia del supporto fornito dal rendimento dei Treasury a 10 anni, salito ai massimi da tre mesi al 2,95%; ulteriori innalzamenti dei rendimenti, come sembra possibile, spingerebbero ancora al rialzo il biglietto verde che in questo momento scambia a 83,200 yen ed a 1,3612 nel cross la moneta unica.
Sotto i riflettori anche la sterlina, con l’inflazione di ottobre salita dal 3,1 al 3,2%. Il n.1 della Bank of England Mervyn King è stato chiaro “l’inflazione britannica rimarrà probabilmente elevata anche nel 2011”. Sul valutario la sterlina perde terreno sia nel cable, scambiando a 1,6000 dollari e sia contro euro, con il cross che in questo momento sale a 0,8505 sterline.