Merkel ad Atene sostiene Samaras: il più è fatto, siamo pronti ad aumentare gli aiuti
“Siamo vicini ai greci“, ha detto in conferenza stampa il cancelliere tedesco Angela Merkel, che oggi ha incontrato il premier ellenico Antonis Samaras. Parole con cui gli stessi greci non sembrano essere molto d’accordo, dato che in piazza Syntagma hanno salutato Frau Merkel a suon di proteste contro quel “quarto Reich” che impone i tagli che affamano la popolazione. Le manifestazioni, secondo le fonti di informazione che hanno seguito la calda giornata ateniese, erano pacifiche, ma hanno comunque provocato l’arresto di una cinquantina di persone. A titolo preventivo, inoltre, le forze dell’ordine locali hanno fatto abbondante uso di gas lacrimogeni, e hanno pensato bene di non alimentare la vicinanza tra il cancelliere tedesco e la popolazione greca chiudendo per il raggio di 100 metri le strade che la Merkel ha visitato insieme a Samaras al termine della conferenza stampa conclusiva dell’incontro.
Davanti ai giornalisti, il cancelliere tedesco ha affermato di non essere ad Atene “in veste di una maestra di scuola venuta a dar voti, ma per capire la situazione direttamente, senza intermediari politici”, e ha ribadito il sostegno della Germania alla permanenza del Paese nell’Eurozona. Ha inoltre avuto parole di comprensione per la situazione della Grecia, riconoscendo la “sofferenza dei Greci” a causa della crisi e dell’austerity e il “cammino difficile” che la nazione sta compiendo nella gestione del debito. Nel contempo, Merkel ha lodato i grandi progressi fatti affermando che “gran parte di quel cammino è ormai dietro le vostre spalle”. “Sono stata informata su molte cose circa i negoziati con la troika ma aspettiamo il loro rapporto perche’ non facciamo il loro lavoro”, ha aggiunto Merkel, che si è addirittura spinta ad affermare: “siamo pronti anche ad incrementare gli aiuti”.
Una posizione nettamente diversa da quella, molto critica, mantenuta nei mesi scorsi, quando proprio dalla Germania si levavano le più aspre opinioni sulla lentezza del cammino di riforme intrapreso dalla Grecia, che si prepara ad approvare nuovi tagli da 13 miliardi di euro per agguantare una ulteriore tranche di aiuti internazionali.