Mercoledì è il gran giorno della sterlina
Inizio di ottava di consolidamento per il “cable”, l’incrocio tra la sterlina e il biglietto verde. Salito da inizio anno di quasi due punti percentuali, il cambio gbp/usd passa di mano a 1,6872 dopo aver aggiornato martedì scorso i massimi dall’agosto del 2009 a 1,6995 usd. Pound in evidenza anche nel cambio con la moneta unica, sceso oggi a livelli che non si vedevano a 16 mesi a 81,426 pence.
Mercoledì la sterlina sarà chiamata a fare i conti con le indicazioni relative l’andamento del mercato del lavoro britannico, con il report relativo l’inflazione stilato dalla Bank of England e con l’intervento del Governatore Carney. Operatori e analisti sono concordi nel ritenere che il rafforzamento dell’economia d’Oltremanica potrebbe spingere la BoE a iniziare il processo di normalizzazione del costo del denaro nei primi mesi del 2015.
È dal marzo del 2009 che la BoE non sposta il tasso benchmark dal minimo storico dello 0,5% e secondo le indicazioni desumibili dagli strumenti derivati gli operatori scommettono su un incremento di 25 punti base entro marzo 2015. Questa mattina la Cbi (Confederation of British Industry), la Confindustria britannica, ha annunciato di aver alzato la stima sulla crescita economica 2014 del Regno Unito dal 2,6 al 3 per cento.
“La sterlina è stata sostenuta dal miglioramento del contesto economico e confermiamo la view che vada acquistata in caso di ritracciamenti, visto che esiste la possibilità di un aggiustamento delle aspettative sull’andamento del costo del denaro”, si legge in una nota preparata da Manuel Oliveri, strategist valutario del Crédit Agricole.
“Si tratta di una view particolarmente valida alla luce del fatto che un nuovo miglioramento del contesto occupazionale dovrebbe innescare una stabilizzazione della dinamica dei prezzi”, segnala Oliveri che a livello operativo si attende il superamento di quota 1,7 dollari nelle prossime settimane.