Mercato auto strappa un nuovo segno più a novembre, tra debolezza economica e mancato decollo elettriche
Il mercato dell’auto europeo si prepara a chiudere un 2019 all’insegna della stagnazione, nonostante il recupero degli ultimi mesi. Questa mattina l’Acea ha diffuso le performance di novembre, con le immatricolazioni nell’area UE+Efta che hanno mostrato un rialzo del 4,5% a 1.158.554 vetture. Il consuntivo dei primi undici mesi dell’anno si chiude invece con un leggero calo dello 0,3% a quota 14.542.126 auto immatricolate. “Il mercato europeo dell’auto sta procedendo all’insegna di una sostanziale stagnazione compatibile con lo scenario di bassa crescita che sta caratterizzando l’area”, segnala il Centro Studi Promotor.
Non solo debolezza economia, ecco le ragioni che hanno influito sul comparto auto
Ma quali sono gli elementi che hanno contribuito alle performance del 2019? Al di là della debolezza dell’economia hanno pesato anche fattori specifici legati al settore dell’auto. In particolare, “ha inciso negativamente sulla propensione all’acquisto di nuove autovetture la demonizzazione del diesel, che ha creato forte incertezza negli automobilisti che devono sostituire una vettura con questo tipo di motorizzazione perché il mercato non offre al momento soluzioni alternative altrettanto economiche e versatili – spiega il Centro Studi Promotor -. E la conseguenza è un rinvio di sostituzioni già mature, mentre coloro che stanno comunque sostituendo un diesel riacquistano altri diesel o vetture a benzina, mentre benefici limitati si hanno per le motorizzazioni a basso o nullo impatto ambientale che fanno registrare forti tassi di crescita in termini percentuali, ma numeri assoluti ancora molto piccoli”.
Secondo l’analisi di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, il mercato dell’auto dell’Unione Europea e dell’Efta non raggiungerà neppure nel 2019 il massimo toccato nel 2007 a quota 16 milioni di immatricolazioni ed è inoltre altamente probabile che anche il 2020 sia un anno all’insegna della stagnazione.
La scelta delle autorità politiche e di tutte le case automobilistiche è stata quella di puntare sulle soluzioni elettriche, ma nonostante il lancio di tanti nuovi modelli interessanti, queste soluzioni stentano ad affermarsi in maniera significativa senza il supporto di forti investimenti in incentivi e in infrastrutture.
Fca: vendite giù in Europa a novembre, -15,8% per Jeep
Tra le singole case automobilistiche Fca ha visto le vendite in Europa registrare una nuova flessione. Più nel dettaglio, le immatricolazioni nell’area UE+Efta del gruppo italo-americano hanno registrato a novembre una moderata contrazione dell’1,6% a 67.739 veicoli, facendo peggio del mercato che è salito del 4,5 per cento. Cali a doppia cifra nel mese in esame per Jeep che ha registrato un -15,8 per cento. Giù anche la quota di mercato che è scesa dal 5,9% al 5,6 per cento. In rosso anche il saldo dei primi 11 mesi dell’anno che ha segnato una contrazione dell’8,7% e una quota di mercato che è calata dal 6,6% al 6 per cento.
Rialzi a doppia cifra, invece, per il gruppo Volkswagen che ha mandato in archivio il mese di novembre con una crescita del 13,4%, mentre le francesi di Psa e Renault hanno mostrato rispettivamente un calo del 7,9% e un rialzo del 4,1 per cento. Tra le tedesche Daimler e Bmw hanno chiuso il mese rispettivamente a +7% e -0,1 per cento.