Notizie Notizie Mondo Goldman Sachs ha un unico grande timore per il 2020 che potrebbe stoppare il rally dei mercati

Goldman Sachs ha un unico grande timore per il 2020 che potrebbe stoppare il rally dei mercati

16 Dicembre 2019 17:39

Wall Street macina record e anche oggi lo S&P 500 segna nuovi record a un soffio da 3.200 punti (3.196 il top intraday). Negli ultimi 12 mesi la capitalizzazione dell’indice guida statunitense è balzata di un quarto (+25,7%) con l’ultima sponda arrivata dall’accordo Usa-Cina sui dazi. Gli analisti guardano già al 2020 e le grandi case d’affari si mostrano in gran parte ottimiste. Tra queste Goldman Sachs che però ha una grande preoccupazione verso il 2020 che potrebbe causare turbolenze sul mercato. La banca d’affari si mostra rialzista sulle azioni l’anno prossimo, prevedendo un guadagno del 7% per l’S&P 500, ma un argomento solleva preoccupazioni tra i suoi investitori e la banca d’affari teme per la volatilità e il rischio di ribasso.

La crescita degli utili per azione ha superato la crescita media del 2,6% negli ultimi 15 anni per la società media S&P 500, secondo Goldman Sachs, un divario che potrebbe colmare se i buyback diminuissero. I riacquisti di azioni riducono il numero di azioni, aumentando così gli utili per azione. La società di investimento in una nota ai clienti ha evidenziato un calo dei buyback, segnale di rischio per il mercato. Goldman in particolare stima che i riacquisti scenderanno dal 15% a 710 miliardi di dollari quest’anno e diminuiranno di un altro 5% nel 2020. Se poi i riacquisti di azioni dovessero diminuire più del previsto il prossimo anno, ciò potrebbe comportare un rallentamento della crescita degli utili per azione e un aumento della volatilità.

La domanda creata dai buyback ha superato la domanda proveniente da altre fonti, come i fondi comuni di investimento, dal 2011, dando ai riacquisti maggiore importanza nei mercati statunitensi, secondo Goldman.

“Un calo significativo dei riacquisti cambierebbe drasticamente la struttura della domanda e dell’offerta per le azioni americane”, si legge nella nota di GS secondo cui le azioni si comportano durante i periodi di blackout, quando i riacquisti sono proibiti e con rendimenti negativi maggiori si ha una maggiore volatilità.