Mercati: Marc Faber prevede un crollo in stile 1987, entro fine anno la caduta sarà del 20%
Il cupo presagio di Marc Faber è arrivato. Secondo il guru di Wall Street, e autore della newsletter di culto “The Gloom, Boom & Doom”, gli investitori devono prepararsi ad un crollo del mercato azionario del 20% entro la fine dell’anno. Faber vede addirittura un tracollo in stile 1987, l’anno che ha sancito l’inizio dell’espressione “lunedì nero”. Lunedì 19 ottobre 1987 è infatti ricordato come il “black Monday” di Wall Street, quando l’indice S&P 500 registrò un tonfo del 22,6% in una sola seduta. Ovvero 500 miliardi di dollari bruciati che diedero vita al più grande crollo giornaliero di tutti i tempi.
Alla fine dell’ottobre 1987 ben 19 piazze finanziarie mondiali persero oltre il 20% della loro capitalizzazione. La Borsa di Hong Kong mostrò una caduta del 45,8%, gli indici australiani persero il 41,8% e la City di Londra mandò in fumo il 26,4% del suo valore. Ora Marc Faber ha svelato il suo cupo presagio: entro fine anno i mercati azionari subiranno una battuta d’arresto del 20%, se non superiore. Secondo Faber, l’unico modo che ha questo mercato per continuare a correre consiste nel fatto che le 10 o 50 azioni più solide continuino a guidare la crescita, visto che la maggior parte dei titoli hanno raggiunto il loro picco.
Il tema del crollo in stile 1987 non è nuovo per Marc Faber, che aveva già ipotizzato questo scenario in maggio e in febbraio. A Wall Street l’S&P 500 da inizio anno ha messo a segno un progresso di circa 20 punti percentuali, toccando la scorsa settimana i massimi di sempre sopra la soglia dei 1.700 punti. La performance dai minimi del marzo 2009 (+150% per l’S&P 500) evidenzia in maniere significativa il mercato Toro della Borsa di New York. Nel 1987, prima del crollo di lunedì 19 ottobre, l’S&P 500 aveva guadagnato da inizio anno il 27% per poi crollare improvvisamente.