Notizie Indici e quotazioni Mercati europei volatili. Esiti stress test rimangono in primo piano

Mercati europei volatili. Esiti stress test rimangono in primo piano

23 Ottobre 2014 08:58
E’ la volatilità a farla da padrona sui mercati finanziari europei, appesantiti dalla chiusura in rosso di Wall Street e della Piazza di Tokyo. Mentre gli operatori hanno già da giorni lo sguardo rivolto alla pubblicazione domenica prossima dei risultati degli stress test sulle banche del Vecchio continente, oggi in primo piano le indicazioni in arrivo dai Pmi della zona euro.  In questo scenario il Cac40 mostra una crescita di oltre mezzo punto percentuale, mentre il Dax segna una crescita dello 0,6 per cento. Si muove in territorio negativo, invece, il Ftse 100 che perde lo 0,45 per cento. Positiva Piazza Affari, con il Ftse Mib che guadagna circa lo 0,3% a 19.327,40. La migliore del listino milanese è Luxottica, che guadagna oltre il 2% in scia della nomina di Adil Mehboob-Khan, candidato per la posizione di co-Ceo Mercati.

Stress test rimane tema caldo
Non vi è dubbio che i risultati degli stress test rimangono il tema principale sui mercati. E mentre l’attesa sale, aumentano anche le indiscrezioni sull’esito finale. Ieri circolavano voci stampa che parlavano di almeno undici bocciature per le banche del Vecchio continente: tre italiane, tre greche, due austriache, una cipriota, una belga e una portoghese.
Rumors smentiti dalla Bce. “Il comprehensive assessment – recita una nota dell’Eurotower – che consiste nell’asset quality review e negli stress test sui bilanci delle banche, non è ancora stato completato. Nessun risultato finale è stato inviato agli istituti. I risultati non saranno definitivi finché non saranno considerati dal consiglio direttivo della Bce di domenica 26 ottobre, dopo il quale verranno pubblicati. Fino a quel momento, tutte le notizie di stampa sui risultati dei test sono per loro natura altamente speculativa.
 
Nel frattempo stamattina sono arrivate le indicazioni preliminari sui Pmi servizi e manifattura nella zona euro per il mese di ottobre. E sono state positive le sorprese giunte dalla Germania: l’indice Pmi manifattura è salito 51,8 punti dai 49,9 punti della passata rilevazione, battendo le attese ferme a 49,5 punti. Ha sorpreso negativamente i mercati, invece, il Pmi manifatturiero francese che si è attestato a ottobre a 47,3 punti, in calo rispetto ai 48,8 punti del mese precedente (stima Bloomberg a 48,5 punti). 
 
“Il Pmi sull’Eurozona è salito a ottobre, ma chiunque si limiti a guardare il valore principale non si rende conto dell’immagine più negativa che si delinea dalla lettura degli altri indici d’indagine. Infatti questi mostrano come la regione stia vacillando sull’orlo di un’altra crisi”. Lo afferma Chris Williamson, capo economista presso Markit  rimarcando che “Se da una parte l’indagine suggerisce come la zona euro sia riuscita finora a evitare una ricaduta in recessione nel corso di quest’anno, dall’altra non si può escludere un ritorno alla contrazione. La crescita risulta così debole che sempre più aziende si trovano costrette a licenziare e a ridurre i loro prezzi nel tentativo di tagliare i costi e migliorare le vendite con l’applicazione di sconti”.