Mercati europei tentano rimbalzo nella settimana di Jackson Hole. Occhio ai Pmi
I mercati europei mettono a segno il rimbalzo in avvio di una settimana che culminerà con il simposio di Jackson Hole della Fed. C’è grande attesa per le parole che saranno proferite dal numero uno della banca centrale Usa, Jerome Powell, in occasione dell’apertura del simposio di Jackson Hole che, anche quest’anno, contrariamente a quanto previsto, avverrà in modalità virtuale e non in presenza. Poco prima delle 10 le principali Borse europee si muovono in rialzo, con l’indice Ftse 100 che sale dello 0,34% e il Dax che avanza delo 0,14%. Positivo anche il Cac40 che segna un 0,6 per cento.
Parte bene anche Piazza Affari che recupera terreno con alcuni settori che avevano sofferto maggiormente la scorsa settimana, ovvero il lusso e l’automotive. A Milano, l’indice Ftse Mib si muove sopra la soglia di 26 mila punti (26.025 punti per l’esattezza a +0,42%). La migliore del listino milanese è Moncler che guadagna circa il 2,8% seguita da Stellantis che segna un +1,9%. Rialzi anche per UniCredit (+1,6%). Mps ha precisato che proseguendo le attività di due diligence da parte di UniCredit, smentendo le indiscrezioni di un potenziale aumento di capitale dell’importo di 3 miliardi di euro. L’indiscrezione di Bloomberg News riferiva che al vaglio del Tesoro c’è un aumento di capitale su Mps fino a tre miliardi di euro per rafforzarne la solidità patrimoniale, assecondando così la richiesta di UniCredit di rendere l’acquisizione neutrale per i suoi ratio di capitale.
I listini del vecchio continente provano a rialzare la testa dopo le deboli performance della passata ottava. “La scorsa settimana le azioni europee hanno registrato il loro maggiore calo settimanale da febbraio, nonostante un rimbalzo di venerdì che è stato sostenuto dai commenti del presidente della Fed di Dallas, Robert Kaplan, che ha suggerito che qualsiasi battuta d’arresto della variante Delta significherebbe che potrebbe rivedere le sue opinioni sul tema del tapering”, segnala Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets UK.
Aspettando Jackson Hole
Tutti i riflettori sono puntati, come di consueto avviene ogni fine agosto, su Jackson Hole. Un evento che chiama a raccolta i principali banchieri centrali e da quale quest’anno potrebbero arrivare indicazioni di rilievo sull’avvio del tapering della Fed. Powell parlerà venerdì prossimo 27 agosto, alle 10 ora di New York (16 ora Italia).
“Gli addetti ai lavori la prossima settimana guardano sempre agli Stati Uniti sia per i dati macroeconomici (ordini di beni durevoli, dati sul settore immobiliare. stima sulla crescita del PIL nel secondo trimestre e inflazione) sia per il forum economico che si terrà a Jackson Hole nel Wyoming”, afferma Filippo A. Diodovich, market strategist di IG. “Il meeting organizzato dalla Federal Reserve di Kansas City riunirà i principali banchieri centrali e i ministri delle finanze per discutere sulle primarie problematiche delle economie mondiali – osserva ancora l’esperto -. Sarà inevitabile che Powell risponda a domande sulle tempistiche e sul ritmo del prossimo processo di tapering. Importante dato che potrebbe accelerare le scelte sul tapering è quello sull’inflazione. Venerdì sarà infatti pubblicato l’andamento dell’indice core PCE (Personal consumption expenditures esclusi energetici e alimentari), principale misura di inflazione utilizzata dalla Federal Reserve”. Powell potrebbe essere in ‘palleggio’ prima dei dati sul mercato occupazionale Usa che verranno diffusi la settimana successiva a Jackson Hole, vale a dire venerdì 3 settembre, e osserverà anche l’andamento dei contagi.
La carica di Pmi
Intanto la settimana parte con un carico di importanti indicazioni macro. Sono già stati diffusi gli indici Pmi manifattura e servizi per le principali economie della zona euro, mentre nel pomeriggio gli stessi dati sono attese in uscita negli Stati Uniti. Ricco il calendario Usa che prevede anche l’indice manifatturiero Chicago Fed e le vendite di case esistenti.
Intanto le ultime dalla zona euro sono positive. Con l’attività economica dell’eurozona di agosto che ha continuato a espandersi a uno dei tassi più elevati degli ultimi due decenni, con un ritmo di crescita solo lievemente indebolito malgrado i diffusi ritardi sulla catena di distribuzione. Per la prima volta nel periodo pandemico, l’espansione del settore terziario ha superato quella del manifatturiero, sostenuta dalle progressive riaperture dell’economia. Dalla lettura dei dati ‘flash’ preliminari, l’Indice principale IHS Markit Pmi Composito dell’Eurozona è sceso dal record in 15 anni di luglio di 60,2 a 59,5 di agosto.
“Sicuramente incoraggiante è il secondo mese di creazione occupazionale al tasso più forte in 21 anni, che rispecchia gli sforzi delle aziende di potenziare la capacità operativa e soddisfare la domanda, che in ultima analisi dovrebbe ulteriormente contribuire a far abbassare la pressione dei prezzi. Preoccupano alcuni segnali di incremento dei salari dovuti all’aumento del mercato del lavoro, che potrebbero tradursi in un aumento dell’inflazione, e i ritardi delle forniture soprattutto asiatiche che sembrano destinati a persistere ancora per qualche tempo”, dichiara Chris Williamson, chief business economist presso IHS Markit.