Mercati europei riprendono fiato. Riflettori su Ism manifatturiero Us, atteso ai minimi da 2009
Superato anche lo scoglio del via libera del Parlamento greco alla legge di attuazione del pacchetto di austerity, condizione necessaria per la concessione della quinta tranche da parte di Ue e Fmi, il mercato già guarda agli appuntamenti di settimana prossima a partire dalla decisione della Bce sui tassi, con il probabile aumento di 25 punti base all’1,5%. Oggi invece spicca l’appuntamento con l’indice Ism manifatturiero Usa, atteso in calo ai minimi dall’agosto 2009.
La Bce si riunirà giovedì prossimo e con ogni probabilità ritoccherà al rialzo i tassi. Ieri il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, ha ribadito nuovamente la “forte vigilanza” sui prezzi da parte dell’Eurotower. Nella sua audizione davanti alla Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento europeo, il numero uno della Bce ha rimarcato che le pressioni sui prezzi sono al rialzo con le prospettive per i prossimi mesi che sono di inflazione “chiaramente sopra la soglia del 2%”. La prima lettura flash relativa all’inflazione di giugno ha evidenziato un rialzo del 2,7% tendenziale nell’eurozona, in linea con quanto fatto registrare il mese prima.
Oggi le principali Borse europee viaggiano sulla linea della parità (+0,19% il Ftse Mib a 20.225 punti) dopo il rally della vigilia. il cross euro/dollaro ha aggiornato in mattinata i massimi a 3 settimane sul dollaro spingendosi fino a 1,4544 per poi ritracciare a 1,4512 dollari. Ritracciamento della moneta unica europea coinciso con la lettura finale del Pmi tedesco sceso a giugno a 54,6 punti da 57,7 del mese precedente (la prima lettura flash era stata 54,9). Si tratta dei minimi da inizio 2010. Debole anche il Pmi manifatturiero italiano scivolato sotto quota 50 (49,9 dai 52,8 di maggio) sui minimi dall’ottobre 2009. Confermato invece il calo a 52 punti dell’indice Pmi manifatturiero al mese di giugno rispetto ai 54,6 di maggio. Si tratta dei minimi dal dicembre 2009.
Nel pomeriggio attesa soprattutto per l’indice Ism manifatturiero statunitense di giugno che dovrebbe evidenziare un ulteriore ritracciamento a 52 punti (minimi dall’agosto 2009) dai 53,5 del mese precedente. L’indice si basa su un’indagine svolta tra i direttori d’acquisto di circa 300 aziende americane e rappresenta il rapporto più importante per il settore manifatturiero statunitense. I deboli riscontri arrivati a giugno dall’Empire State Manufacturing e dal Philadelphia Fed hanno aumentato i timori di un rallentamento più accentuato dell’attività economica Usa e alcuni analisti stimano una discesa dell’Ism sotto la soglia critica dei 50 punti (sarebbe la prima volta dal luglio 2009).