Mercati ed euro in surplace, sarà un Trichet meno falco?
Euro ancora sotto pressione nel giorno della Bce, mentre i mercati azionari si presentano contrastati a metà seduta. In positivo l’Eurostoxx 50 che sale dello 0,39%, mentre si conferma la debolezza di Piazza Affari (-0,37% il Ftse Mib alle 12.30) dopo il brusco calo della vigilia. Sul valutario il cross euro/dollaro è sceso in mattinata sotto quota 1,43. Pesa ancora l’incertezza legata alla crisi del debito dopo il downgrade del Portogallo decretato martedì da Moody’s. Decisione che, oltre a innervosire i mercati, ha provocato una dura reazione delle autorità europee. Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha criticato apertamente l’ultima mossa dell’agenzia di rating che “in assenza di nuovi elementi sull’economia portoghese, offre solamente nuova linfa alla speculazione senza dare maggiore chiarezza”.
Oggi i riflettori sono puntati sull’imminente decisione sui tassi da parte della Bce. Il mercato sconta la seconda stretta sui tassi in questo 2011 dopo quella di inizio aprile. “Ci troviamo in una situazione ibrida – rimarca la morning note odierna di Fxcm – dove l’euro potrebbe davvero muoversi o a rialzo o a ribasso, quasi con le stesse probabilità. Abbiamo infatti constatato che l’avversione al rischio è più forte dell’aspetto differenziale di tasso”.
Molto dipenderà dalle parole che pronuncerà Jean Claude Trichet, presidente della Bce, nella consueta conferenza stampa a margine della decisione sui tassi. In particolare si cercherà di scoprire le intenzioni future della Bce. Bisognerà vedere se il numero uno dell’Eurotower continuerà a usare toni abbastanza hawkish in modo da ribadire la forte lotta all’inflazione oppure se opterà per commenti meno aggressivi sull’eventualità di future strette monetarie. Nuovi rialzi dei tassi “che aumenterebbero i problemi per i Paesi periferici, specie dopo le tensioni registrate negli ultimi giorni sui titoli spagnoli e italiani le cui economie mostrano preoccupanti segnali di debolezza”, rimarca oggi Michael Hewson di CMC Markets che aggiunge come “sarebbe sorprendente se Trichet dovesse utilizzare toni oltremodo rialzisti, anche alla luce del rallentamento economico in corso e della discesa dei prezzi del petrolio”.
Il consensus di mercato è di tassi Bce all’1,75% entro fine 2011 (con un ulteriore rialzo nell’ultimo trimestre) e al 2,25% tra 12 mesi. “Il mercato per ora prezza un aumento oggi, una pausa estiva, ed un ulteriore aumento in autunno – sottolineano da Fxcm – non escludiamo che se dovesse essere comunicata l’intenzione di perseguire questa strada (già attesa dagli analisti) e se dovessero essere fatti dei commenti negativi sulla Grecia l’euro potrebbe continuare il sell off”.
Oggi decisione sui tassi anche da parte della Bank of England che con ogni probabilità manterrà nuovamente i tassi fermi ai minimi storici a causa della debolezza del recupero economico del Regno Unito. Nella riunione di giugno erano stati 2 i voti a favore di un rialzo dei tassi di 25 punti base, mentre un membro del board (Adam Posen) aveva nuovamente votato per un innalzamento del piano di quantitative easing da 200 a 250 miliardi di sterline.