Notizie Notizie Italia Mediobanca: utile in rialzo e ricavi record, proposto dividendo di 0,27 euro

Mediobanca: utile in rialzo e ricavi record, proposto dividendo di 0,27 euro

5 Agosto 2016 06:11

Mediobanca archivia l’esercizio 2016, segnato da forti turbolenze dei mercati finanziari, con utili in crescita e ricavi record, grazie all’attività bancaria retail. Il Consiglio dell’istituto di Piazzetta Cuccia ha deciso di proporre all’assemblea del 28 ottobre prossimo l’assegnazione di un dividendo lordo unitario di 0,27 euro. L’importo verrà messo in pagamento dal 23 novembre prossimo con data stacco 21 novembre.

Utile e ricavi in crescita
Nell’esercizio, che si è concluso lo scorso 30 giugno, Mediobanca ha riportato un utile di 604,5 milioni in aumento del 2% rispetto allo scorso anno (589,8 milioni), grazie all’andamento positivo dell’attività bancaria. I ricavi si sono stabilizzati sui massimi storici a 2.046,6 milioni, grazie a un crescente contributo del retail e consumer (1.116,9 milioni contro 1.008 milioni) che ha assorbito la flessione del wholesale (da 643,6 a 496,9 milioni), maggiormente penalizzato dal significativo calo dei tassi e dal minore volume di attività. “La continuativa crescita del margine di interesse (+6% a €1,207m), trainato dal credito al consumo (+13% a €784m), e il maggiore contributo di Ass. Generali (+14% a €255m) compensano il calo delle commissioni (-5% a €450m) e dei proventi da tesoreria (-36% a €133m), impattati dal difficile contesto dei mercati”, spiega la banca nella nota odierna. Le attività deteriorate lorde sono diminuite del 10%.
Guardando solo al quarto trimestre dell’esercizio fiscale, l’utile netto è salito del 34% a 162 milioni con tenuta del margine di interesse, ripresa delle commissioni nette e ulteriore calo delle attività deteriorate (lorde e nette -4%).

Passato l’esame degli stress test
Mediobanca ha passato l’esame degli stress test condotto dall’Autorità bancaria europea, registrando nello scenario avverso al 2018 un impatto su CET1 di soli 94 punti base. Il CET1 phase-in passerebbe dal 12,40% (dicembre 2015) all’11,46% (dicembre 2018), livello superiore al requisito attualmente pari all’8,75%.