Mediobanca: sovraperforma il settore grazie alla bassa correlazione allo spread
Mediobanca evidenzia una performance da inizio 2018 negativa e pari ad un rosso di oltre il 15%. Performance legata in parte alla forte volatilità sui mercati finanziari, che hanno cominciato a scontare le maggiori incertezze circa la crescita globale e la progressiva riduzione degli stimoli delle banche centrali, ma soprattutto al contesto sfavorevole in cui si muove il comparto bancario italiano. Banche che stanno soffrendo il forte rialzo dei rendimenti dei Titoli di Stato. Detto questo però, Mediobanca vanta conti in ordine non solo al 30 giugno 2018, ma anche al 30 settembre 2018. Dinamica che ha permesso al titolo del gruppo italiano una netta sovraperformance sul FTSE ALL-SHARE BANKS, che Ytd cede oltre il 25%.
Per comprendere più a fondo però il perché della sovraperformance bisogna considerare, non solo i risultati trimestrali ma anche il percorso avviato dalla banca nel recente passato. L’Istituto guidato dall’Ad Alberto Nagel infatti è sempre più focalizzata sui segmenti di attività ad elevata specializzazione e marginalità (tra cui il credito al consumo che vanta un ROAC intorno al 30%), mentre sta riducendo gradualmente il peso del portafogli azionari, che generano per definizione molta volatilità. Mediobanca inoltre presenta un profilo di rischio tra i più contenuti in Italia, avendo un capitale molto elevato e bassa incidenza delle attività deteriorate. Quanto al tema caldo dell’allargamento dello spread italiano, il gruppo vanta una bassa correlazione al differenziale. Dinamica legata al fatto che l’Istituto detiene pochi Titoli di Stato italiani in proporzione al capitale. Inoltre, anche l’impatto sull’attività di provvista è stato nullo, poiché Mediobanca ha molte fonti di finanziamento, forte liquidità (dunque non ha problematiche contingenti) e un magazzino di obbligazioni emesse un po’ di anni fa quando gli spread erano più alti. Ben si comprende dunque perché, di quindici analisti che seguono il titolo (Fonte: Bloomberg), 13 sono buy e 2 hold. Nessun sell. Target price medio a 10 euro (+28,4% di rendimento potenziale).
Analisi tecnica: fondamentale la tenuta di 7,55 euro
Da un punto di vista tecnico, come abbiamo detto, il titolo Mediobanca, se pur in calo Ytd, registra una sovraperformance sul comparto bancario italiano. Non solo, Mediobanca è l’unico titolo, tra i principali bancari italiani, a non aver infranto la trend line rialzista di lunghissimo corso (per Mediobanca descritta sui minimi del luglio 2012 e giugno 2016).
Graficamente il rialzo avviato il 25 ottobre appare poco convinto, visto i volumi molto bassi e non è da escludere, in caso di debolezza del mercato, un ritorno verso area 7,5 euro, dove giace il ritracciamento di Fibonacci del 50% di tutto l’up trend su citato. Il break di tale livello riporterebbe velocemente i corsi sulla trend line di lungo corso. Il livello chiave per Mediobanca è dunque la fascia di prezzo compresa tra tale supporto dinamico e i 7 euro (61,8% di Fibonacci). Un eventuale rottura aprirebbe a forti pressioni ribassiste verso 6 euro e inferiori.
Al rialzo invece 8 euro è la prima resistenza utile anche se il quadro tecnico migliorerebbe soprattutto al superamento di 8,24 euro (38,2% di Fibonacci), con primo target a 9 euro.