Materie prime, record di deflussi dagli ETP nel secondo trimestre
L’apertura della Fed all’avvio dell’exit strategy con conseguente rafforzamento del dollaro e discesa delle quotazioni delle principali commodity si è fatta sentire sull’andamento del mercato degli Exchange Traded Product (ETP) su materie prime. Nel secondo trimestre dell’anno si sono infatti registrati deflussi record per 49 miliardi di dollari per un totale in gestione sceso a circa 127 miliardi, il livello più basso dal secondo trimestre 2010. In
particolare gli ETP sull’oro hanno visto deflussi netti pari a 18,5 miliardi di dollari, i più ingenti disinvestimenti trimestrali da quando il primo “Gold” ETP è stato creato nel 2003. I deflussi legati agli ETP sull’oro hanno avuto il loro picco lo scorso aprile 2013, con vendite più moderate in giugno e luglio.
ETF Securities, emittente leader di ETP su materie prime, nel commentare i dati del trimestre appena concluso ha rimarcato che le migliori prospettive di crescita e alla riduzione dell’acquisto di bond da parte della Federal Reserve insieme ad un rafforzamento del dollaro USA hanno causato una perdita del 21% nel prezzo dell’oro con investitori tattici e di momentum che hanno venduto i propri titoli all’interno della correzione di prezzo. Le vendite più consistenti riguardano aprile con 8,7 miliardi di dollari USA di deflussi, diversamente in maggio e giugno queste sono state più moderate, rispettivamente di 6 e 3,9 miliardi.
“La moderazione potrebbe indicare che il peggio della vendita degli ETP su oro sia alle nostre spalle – commenta Nicholas Brooks, head of Research and Investment strategy di ETF Securities – , l’outlook per la maggior parte degli investimenti in materie prime e dei relativi prezzi probailmente accrescerà la percezione degli investitori sul fatto che la recente compressione di liquidità e le preoccupazioni sulla crescita cinese siano temporanee o che si tratti dell’inizio di un trend di più grande respiro”.
Tra le altre commodity il platino è stata la principale nota positiva del trimestre con 712 milioni di dollari di investimenti. Gli attuali fondamentali di domanda e offerta insieme con le crescenti preoccupazioni sul futuro della produzione in Sud Africa a causa sia delle controversie lavorative che della penuria energetica, hanno spinto gli investitori a costruire posizioni nonostante il sentiment negativo verso le materie prime. Il palladio ha registrato forti flussi in aprile e maggio. Tuttavia, gli investimenti hanno avuto un’inversione in giugno a causa delle preoccupazioni sulla crescita cinese – dove l’impiego del palladio utilizzato in larga parte nella costruzione di autocatalitici a benzina pare stia giungendo al termine – bloccata dalle ristrette condizioni di liquidità interna.
Il rame dopo aver visto un misto di flussi e deflussi in aprile, in maggio e giugno ha registrato un totale investimenti pari a 67 milioni di dollari USA. Gli incidenti minerari in indonesia e Stati Uniti hanno infatti riscaldato fortemente l’offerta. Anche lo zinco ha avuto le attenzioni degli investitori con 13 milioni di di dollari USA di flussi netti durante il trimestre.
Gli ETP agricoli hanno visto deflussi netti pari a 108 milioni di dollari Usa nel secondo trimestre 2013 invertendo il trend di investimenti registrato nel primo trimestre dell’anno. Tuttavia, i deflussi sono stati meno di un terzo di quelli registrati l’anno precedente. Le crescenti aspettative dell’offerta per cereali e soia dopo la piantatura record negli Stati Uniti hanno portato gli investitori a ridurre i titoli degli ETP correlati a queste coltivazioni. Come già accaduto l’anno scorso, forti condizioni di siccità possono cambiare velocemente queste aspettative e gli investimenti in questi prodotti rimangono sempre sensibili alle condizioni climatiche estive.
I deflussi dagli ETP petroliferi si sono attenuati dopo la crescita delle tensioni in Medio Oriente, registrando 170 milioni di dollari di deflussi nel secondo trimestre del 2013. Un dato più contenuto rispetto agli 848 milioni registrati nel primo trimestre del 2013. Investimenti negli ETP sul gas naturale registrati a giugno 2013 hanno invertito la maggior parte del trend di deflussi avuti da aprile a maggio 2013 dato che gli investitori hanno visto nella flessione del prezzo dell’ Henry Hub un’opportunità di acquisto.