Manovra, Tria: ‘dialogo Ue continua’. E a Vespa: ‘Non avrei firmato Fiscal Compact e messo in Costituzione pareggio bilancio’
"Il dialogo continuerà, certo abbiamo qualche disaccordo ma questo non significa che non può essere possibile un dialogo costruttivo tra la Commissione Ue e l'Italia, è una cosa abituale tra i Paesi e la Commissione". Così ha detto il ministro dell'Economia Giovanni Tria, interpellato dai giornalisti al suo arrivo alla riunione dell'Ecofin, dopo che aveva partecipato alla vigilia ai lavori dell'Eurogruppo.
"Dobbiamo spiegare alla Commissione, ma non posso anticipare ora la risposta" che il governo M5S-Lega fornirà entro la scadenza stabilita al 13 novembre.
Intanto l'agenzia di stampa Askanews riporta che Tria non avrebbe firmato il 'fiscal compact' e non avrebbe messo in Costituzione il pareggio di bilancio. Lo ha detto lui stesso a Bruno Vespa nel libro "Rivoluzione - Uomini e retroscena della Terza Repubblica" che esce domani 7 novembre.
Alla domanda se avrebbe firmato il trattato di Maastricht, Tria risposto:
"Non avrei firmato altre cose arrivate dopo". "Come il fiscal compact, che la Gran Bretagna non firmò. Non avrei firmato e messo in Costituzione il pareggio di bilancio. Non sono contrario al principio in sé, ma una norma del genere non ha senso se alla politica monetaria sovranazionale non si affianca una politica fiscale unitaria. Il fallimento dell'Europa sta qui".
"Dobbiamo spiegare alla Commissione, ma non posso anticipare ora la risposta" che il governo M5S-Lega fornirà entro la scadenza stabilita al 13 novembre.
Intanto l'agenzia di stampa Askanews riporta che Tria non avrebbe firmato il 'fiscal compact' e non avrebbe messo in Costituzione il pareggio di bilancio. Lo ha detto lui stesso a Bruno Vespa nel libro "Rivoluzione - Uomini e retroscena della Terza Repubblica" che esce domani 7 novembre.
Alla domanda se avrebbe firmato il trattato di Maastricht, Tria risposto:
"Non avrei firmato altre cose arrivate dopo". "Come il fiscal compact, che la Gran Bretagna non firmò. Non avrei firmato e messo in Costituzione il pareggio di bilancio. Non sono contrario al principio in sé, ma una norma del genere non ha senso se alla politica monetaria sovranazionale non si affianca una politica fiscale unitaria. Il fallimento dell'Europa sta qui".