Manchester United al debutto a Wall Street con prezzo Ipo sotto forchetta prevista
“L’IPO sembra un tentativo di guadagnare soldi e porta vantaggi alle tasche dei Glazer più che al club”, ha rimarcato nei giorni scorsi Micheal Jarman, Chief Equity Strategist di Saxo Bank, che vede i proprietari dei Red Devils impegnati nel difficile compito di mediare tra la necessità di garantire un club che sia attivo sul calciomercato, in grado di competere e capace di attrarre alcuni tra i migliori giocatori del mondo.
Il prezzo dell’IPO valuta il club britanico circa 4,6 volte i ricavi stimati per l’esercizio 2011-2012 (317,5 milioni di sterline secondo quanto contenuto nel documento di quotazione), valori decisamente più alti rispetto ad esempio a quelli della Juventus, quotata a Milano con una capitalizzazione complessiva di 195,5 mln di euro a un multiplo prezzo/ricavi di 0,5.
I numeri d’oro dei Red Devils
Il Manchester United fa capo alla famiglia Glazer dal 2005 quando venne acquistato per quasi 1,5 mld attraverso un leveraged buyout. Secondo le ultime stime di Forbes il Manchester è il club sportivo con maggior valore a livello mondiale, circa 2,23 mld di dollari, il 19% in più rispetto al secondo, il Real Madrid.
La scorsa settimana il club 19 volte trionfatore in Premier League ha sottoscritto un accordo record di sponsorizzazione con General Motors. Il colosso automobilistico di Detroit comparirà dalla stagione 2014-2015 sulle maglie di Rooney e compagni con il marchio Chevrolet assicurando introiti complessivi per circa 440 milioni di euro nell’arco di 7 anni. A livello annuo gli introiti da jersey sponsor praticamente raddoppieranno rispetto ai 31 mln di dollari l’anno che attualmente riceve da Aon (contratto scade proprio nel 2014). L’accordo si aggiunge a quello da 62 mln di dollari raggiunto lo scorso anno con DHL Express per comparire per 4 anni nelle casacche d’allenamento.