Manager italiani: l’inglese non basta più, serve la terza lingua straniera
In tempi di crisi la concorrenza nel mercato del lavoro si fa spietata tanto che l’inglese non è più sufficiente e quadri e top manager corrono ai ripari arricchendo il proprio CV con una terza lingua straniera. Lo rivela una indagine di Hays, gruppo specializzato nel recruitment di middle e top management Vanno sempre forti. Secondo la ricerca, le lingue straniere che vanno di più sono tedesco, francese e spagnolo, ma si registra una forte impennata nel volume di richieste di professionisti in grado di interfacciarsi fluentemente con mercati come Brasile, Russia, Cina e il Medio Oriente. Ma la richiesta si differenzia molto a seconda dei settori. In quello bancario e finanziario, per esempio, all’inglese si affianca prepotentemente il tedesco, così come anche nell’automotive e nel comparto del packaging. Nel Life Sciences è invece il francese che si sta attestando come alternativa all’inglese, essenziale per interfacciarsi con il frammentato universo economico dell’Africa mediterranea. Non è un caso che, con sempre maggiore frequenza, venga richiesto a figure chiave come l’Export Manager la conoscenza del francese. L’I.T. è forse uno dei pochi settori in cui l’inglese sembra ancora essere più che sufficiente, a differenza dei settori Sales and Retail, Fashion e Luxury, dove complici l’andamento positivo dei mercati emergenti, vengono richieste candidati fluenti in portoghese, russo, cinese e arabo. E l’arabo si afferma tra le lingue più richieste anche in ambito engineering: in Medio Oriente è molto alta la richiesta di figure bilingue come Senior Civil Engineers, Project Development e Construction Manager, professionisti cioè che sappiano supervisionare progetti sia per il comparto Oil and Gas sia nell’edilizia civile. Sempre nell’engineering c’è una forte richiesta di professionisti, in grado di interfacciarsi con le realtà dell’America Latina, fluenti quindi in spagnolo e portoghese. “È molto importante – conclude Carlos Manuel Soave, Managing Director di Hays Italia – capire che quello della terza lingua, che oggi viene considerato come un trend del mercato, domani potrebbe trasformarsi in un vero e proprio vincolo per chi è a caccia di un lavoro. È quindi essenziale che le nuove generazioni di manager aggiornino le proprie competenze linguistiche se non vogliono ritrovarsi penalizzati da un mercato che ha una matrice sempre più globale”.