Di Maio vuole copiare Trump su taglio tasse: serve manovra shock in deficit
Di ritorno dal viaggio negli Stati Uniti, Luigi di Maio conferma alcuni dei capisaldi del piano elettorale del Movimento a 5 Stelle (M5S). Il candidato premier del M5S non nasconde l’apprezzamento verso quanto proposto da Donald Trump sul fronte fiscale con netto taglio della tassazione alle imprese (la proposta si cui sta lavorando il Congresso Usa prevede una corporate tax al 20% dal 35% attuale, ndr).
“Quello che ci piace è poter fare investimenti in deficit come fa Trump. Penso a una manovra shock per abbassare le imposte sulle imprese attingendo anche a risorse in deficit per abbassare le tasse e il costo del lavoro delle nostre imprese”, rimarca il candidato premier del Movimento 5 stelle in due interviste rilasciate a Repubblica e Stampa di ritorno da Washington.
Sul presidente statunitense il giudizio di Luigi Di Maio è comunque contrastato: “Le valutazioni si faranno alla fine. Ci sono cose che ci piacciono, come il fisco, e cose che non ci piacciono come le politiche energetiche”.
Relativamente ai vincoli di bilancio imposti dall’Unione Europea, l’esponente del M5S sottolinea come l’Europa abbia consentito in passato sforamenti a Francia e Germania e sarà chiesto che lo faccia anche per l’Italia. “Il debito pubblico macina record su record – aggiunge Di Maio – noi diciamo che per riuscire a invertire la tendenza serve fare deficit per ripagare il debito con investimenti produttivi”.
Secondo l’ultimo sondaggio Ipsos, successivo al voto in Sicilia con l’affermazione del centro-destra, il M5S risulta il primo partito in Italia con il 29,3%, seguito da Pd (24,3%), Forza Italia (16,1%) e Lega (15,3%).
L’euroscetticismo del M5S è ritenuto un potenziale elemento destabilizzante per l’Italia con i mercati che potrebbero reagire in maniera nervosa a un’affermazione del movimento capitanato da Beppe Grillo alle prossime elezioni politiche previste a primavera 2018.