M. Hewson: la sterlina affossata dall’esposizione verso Madrid
L’euro dopo le vendite di ieri recupera parte del terreno perso in scia delle indicazioni positive arrivate dai Pmi dell’Eurozona. Non sono invece d’aiuto i risultati dell’asta di titoli pubblici spagnoli, che oltre ad aver registrato rendimenti in decisa crescita hanno costretto il Tesoro di Madrid a racimolare meno risorse del previsto.
La lettura preliminare dell’indice della fiducia dei direttori degli acquisti del manifatturiero a dicembre è salito a 56,8 punti dai 55,3 del mese precedente. Il dato è andato oltre le attese che erano ferme a 55,2 punti. Ancora una volta segnali di forza dalla Germania: l’indice Pmi manifatturiero della prima economia europea è salito a 60,9 da 58,1 punti. In flessione invece l’indice Pmi servizi dell’eurozona, che a dicembre risulta pari a 53,7 punti dai 55,4 precedenti (il consensus era 55,2 punti).
Dopo gli avvertimenti di Moody’s e Fitch la Spagna torna ad innervosire gli operatori. L’asta di titoli di Stato di questa mattina ha visto schizzare i rendimenti dei decennali al 5,446% dal 4,615% e quello dei titoli a 15 anni al 5,953%, dal 4,541% dello scorso 21 ottobre. Il Tesoro spagnolo ha piazzato solo 2,4 mld, contro i 3 mld previsti. In questo momento la moneta unica quota 1,3242 dollari e 111,31 yen.
Andamento simile a quello dell’euro anche per la sterlina, che oggi recupera terreno quotando 0,8481 contro euro, 1,5611 dollari e 131,22 yen. Ieri il pound era stato affossato dalla crescita del tasso di disoccupazione ILO dal 7,7 al 7,9% e, come rileva, Michael Hewson di Cmc Markets, “dall’esposizione degli istituti di credito d’Oltremanica nei confronti della Spagna”. Oggi dalla Gran Bretagna arrivato il dato relativo le vendite al dettaglio, salite a novembre dello 0,3% (+1,1% a/a).
Nella seconda parte in arrivo i dati su nuove richieste di sussidio e nuovi cantieri, attesi entrambi in crescita a 425 mila e 550 mila unità. Previsto anche l’aggiornamento sulle partite correnti del 3° trimestre, pronosticate in rosso per 126 mld di dollari. Alle 16 appuntamento invece con l’indice Philadelphia Fed di dicembre (consenso 14,1 punti).